MATTEO MARCELLO
Cronaca

Marciapiede colabrodo: maxi risarcimento all’artista

La pittrice Murgia cade e si rompe l’omero a causa di una grossa buca. Il Tribunale bacchetta Palazzo civico: "Inerzia prolungata e ingiustificata"

La pittrice spezzina Maria Murgia mostra una delle sue creazioni

La Spezia, 25 settembre 2023 – La regolare manutenzione dei marciapiedi non solo rende più vivibile la città, ma mette al riparo le istituzioni dai risarcimenti che, sempre più spesso, vengono chiesti e ottenuti dai cittadini vittima di infortunio. L’ennesima prova arriva dal Tribunale della Spezia, che ha condannato Palazzo civico a rifondere poco meno di 65mila euro alla nota pittrice Maria Murgia, feritasi dopo essere caduta rovinosamente a terra per colpa di un marciapiede degradato. I fatti sono avvenuti nell’aprile del 2017 ma solo pochi giorni fa, dopo anni di battaglia legale, l’artista – tutelata dagli avvocati Claudio Defilippi e Gianna Sammicheli – ha visto le proprie richieste accolte dal tribunale.

L’episodio era accaduto la sera poco dopo le 21, in via Severino Ferrari: la donna cadde a causa delle profonde buche che all’epoca disseminavano il marciapiede, subendo la frattura dell’omero. Da qui la battaglia legale intrapresa dall’artista, che ha bussato al tribunale per chiedere un risarcimento per tutti i danni patiti; di contro, gli avvocati di Palazzo civico hanno sostenuto che la caduta sarebbe stata ascrivibile "a colpa della danneggiata". Il giudice Nella Mori nei giorni scorsi si è pronunciata sulla vicenda, con una sentenza nettamente favorevole all’artista.

«Nella comparazione tra la disattenzione della Murgia e il disinteresse dell’ente pubblico che, in presenza di un risalente degrado del marciapiede, ha omesso di dar corso alla manutenzione cui era tenuto – si legge nella sentenza – dandovi corso solo dopo la caduta (il marciapiede fu riparato solo nel 2019; ndr), deve certamente ritenersi che l’efficienza causale della condotta omissiva del Comune sia assolutamente prevalente".

Con il tribunale che, stabilendo nella misura dell’80% la responsabilità concorrente del Comune della Spezia, non ha esitato a bacchettare la pubblica amministrazione. "Il dovere generale di ragionevole cautela del privato fruitore di beni in custodia della pubblica amministrazione che manifestano una carenza di manutenzione, è destinato ad affievolirsi a fronte di una inerzia della pa risalente, prolungata e ingiustificata". Il giudice ha così condannato il Comune al pagamento di 64.400,80 euro per danno non patrimoniale, oltre al pagamento di diverse migliaia di euro di spese legali.