Doppio appuntamento con gli eventi collaterali promossi in concomitanza con la mostra ’R-esistenza di Gino Covili’, in programma al castello di Riomaggiore fino al 24 giugno: si parte sabato, con la tavola rotonda delle 17.30, nella stessa location. Un appuntamento che si snoderà fra approfondimento, legami e memoria, a cui prenderanno parte la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, la storica dell’arte Maria Teresa Orengo e Vladimiro Covili, figli rispettivamente di Vico Faggi – nome d’arte del magistrato Alessandro Orengo – e dell’artista, uniti da una solida e lunga amicizia consolidata durante la lotta di liberazione. L’evento è organizzato in collaborazione con la fondazione Mario Novaro e verrà accompagnato dalle letture di Davide Quillico: un reading delle poesie di Faggi dedicate all’amico artista e alla Resistenza.
L’’avvocato’ e ’Dillinger’ – così si chiamavano da partigiani – sono sempre stati uniti da un solido legame affettivo e dai casi della vita: l’uomo di diritto si sposò con una pavullese, compaesana del pittore. "La loro amicizia – spiega la nipote Francesca, che con la famiglia ne porta avanti la preziosa eredità, curandone anche la casa-museo di Pavullo nel Frignano – li unì per sempre e partì dagli albori delle rispettive vite, anche quando Orengo divenne magistrato a Genova, oltre che apprezzato autore teatrale, scrittore e traduttore di classici. Si ritrovavano nel paese tutte le estati, anche se le loro vite presero direzioni diverse. Inoltre, Vico Faggi curò la biografia del nonno". Racconta di un altro sodalizio l’evento del 13 maggio: alle 21, nel castello di Riomaggiore, proiezione della monografia cinematografica ’Gino Covili – Le stagioni della vita’ di Vittorio Storaro, presentato al festival del cinema di Venezia del 2002. L’opera del tre volte premio Oscar è cartina al tornasole di un incontro di anime e di arti e sarà seguita dalle letture degli alunni delle scuole locali, con una visita guidata alla mostra curata dalla famiglia del pittore. "Storaro ebbe modo di vedere le opere di Covili mentre girava il film Novecento" spiega Francesca. Divennero amici e nacque ’Il segno di un destino’, libro e mostra, inaugurata nel 2005, in Parlamento".
Chiara Tenca