REDAZIONE LA SPEZIA

Mano tesa ai marittimi tra sconti e servizi

Il comandante della Capitaneria Giovanni Stella sollecita le associazioni di categoria all’accoglienza mirata della gente di mare

Le medie pre-Covid attestavano sulle 50mila unità il numero dei marittimi stranieri ogni anno in transito nel porto della Spezia. Nell’auspicio della ripresa dell’economia globale, dopo il rallentamento dei traffici, questa importante fetta di umanità potrebbe costituire un motivo di prova della capacità della città a rendersi accogliente e al tempo stesso a cogliere quella che è una opportunità, sul piano dei consumi. Sì, perché, pur nella ristrettezza temporale della sosta delle navi, con la malinconia nel cuore per la distanza dagli affetti più cari, marittimi visitano il territorio. Non lo fanno, soprattutto chi svolge a bordo lavori secondari, con lo slancio, e i portafogli gonfi, dei turisti. Ma il flusso, discreto, è di quelli importanti e per il quale vale la pena affinare attenzioni e iniziative di solidarietà. Lo fanno, storicamente, i volontari della Stella Maris coordinati da padre Gianluigi Ameglio che, finito il periodo di isolamento, si apprestano a rilanciare l’attività nei nuovi locali assegnati, freschi di restyling e arredamento, grazie al contribuito primario disposto dal Comandante generale delle Capitanerie di porto, l’ammiraglio Giovanni Pettorino (già comandante alla Spezia), a cui è seguito quello dell’Authority e degli altri componenti dell’omonimo comitato "Welfare della gente di mare" (Comune, servizi tecnico-nautici del porto, Contship, Sepor, Consorzio Marittimo Turistico, Propeller Club, Agenti Marittimi, Spezia and Carrara Cruise Terminal,Tarros e Filt Cisl).

Ora c’è un motivo in più per tendere la mano ai marittimi. E’ la lettera che il comandante della Capitaneria di porto Giovanni Stella, nella veste di presidente del Comitato-Welfare, ha inviato ai vertici delle associazioni di categoria di commercianti e artigiani (Confcommercio e Confesercenti, Cna, Confartigianato).

La proposta è quella di approntare sconti a misura di marittimi negli esercizi gestiti dai soci: ristoranti, bar, centri sportivi, vettori turistici. Questione di Dna della città di mare. Ma anche di opportunità: la pratica degli sconti ad un target definito potrebbe determinare incremento di profitti. "Ai comandi di bordo verrebbe fornito - spiega nella lettera Stella - un opuscolo plurilingue con le modalità per l’ottenimento del trattamento economico riservato, nonché l’elenco degli esercizi commerciali (divisi per tipologia e completo di indirizzi,telefono e scontistica volontariamente applicata), mentre a questi ultimi verrebbe consegnato un adesivo attestante la partecipazione al progetto del “Welfare della Gente di Mare” per la sua esposizione all’ingresso dell’attività".

Primi riscontri?

"Positivi" dice il comandante che si fa elemento di cerniera fra i due mondi (commercianti e marittimi) per il bene di entrambi. "Già il prossimo 19 giugno il tema sarà discusso dal Comitato Welfare).

Corrado Ricci