Mancano gli autisti di mezzi pesanti "Non c’è ricambio generazionale"

Il presidente di Confartigianato Trasporti Spezia fa un bilancio: "In pochi scelgono la nostra professione". Nelle aziende su dieci vettori ben tre sono fermi per mancanza di personale. I costi della formazione

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Stefano Ciliento ceo della Trasporti Belsi, presidente di Confartigianato Trasporti La Spezia e vice presidente Confartigianato Regione Liguria, nella sua flotta di dipendenti ne ha 21, ma con i vettori che lavorano per lui sono 72 gli autisti che gestisce ogni giorno.

"Il nostro settore – spiega – è stato colpito da un’apocalisse. In Italia mancano più di 20.000 autisti di mezzi pesanti e mancando il ricambio generazionale, ci sono sempre meno giovani che vogliono intraprendere la nostra professione. Sono solo il 6%. Gli stipendi nell’ultimo anno sono aumentati ma non si trovano lo stesso ragazzi che vogliano fare questo mestiere. Sicuramente è un settore molto pesante, perché bisogna star fuori di casa 10 - 12 ore. Sicuramente la nostra rete autostradale non favorisce il lavoro, perché parliamo di code giornaliere massacranti, ma l’età media degli autotrasportatori in Italia è di 50 – 55 anni e il 30 per cento degli autisti andrà in pensione quest’anno".

Un problema molto sentito anche nella nostra provincia dove “i conduttori di veicoli a motore“ si collocano al secondo posto (51%) tra le professionalità di più difficile reperimento. "Un camionista che parte dal porto spezzino lo fa alle 4.30 del mattino. Vuol dire alzarsi alle 3 di notte e alle 4 arrivare sul posto di lavoro". Se di giovani disposti ad intraprendere la professione ce ne sono pochi, dall’altra parte, per le aziende insegnare ad un giovane “il mestiere“ presenta costi importanti. "Uno che prende la patente – ragiona Ciliento – che azienda trova che lo assuma con zero esperienza e si possa permettere di affiancarlo per due tre mesi ad un altro autista che prende 2.500 euro circa al mese, più contributi, più tredicesima e quattordicesima? Calcoliamo che per l’azienda è un costo di circa 4.000 euro al mese. È un investimento insegnare ad un ragazzo per due tre mesi un lavoro, perché non è possibile mettergli un camion da 240 mila euro più rimorchio in mano e mandarlo su strada. Un camion su strada a 90 all’ora è una bomba a mano".

Parlando del suo caso in particolare Ciliento aggiunge: "Io sono fortunato, ma ho un’azienda tra i miei vettori che ha 10 camion e 3 sono fermi da quattro mesi perché non trova autisti, o un’altra di cui conosco il titolare anche lui su 15 camion, lavorano solo 10".

Cosa si può fare? Il bonus patenti è già un buon inizio, ma secondo Ciliento ci vorrebbero anche misure per agevolare le aziende che decidano di assumere, investendo su nuove risorse. Un aiuto da parte del governo che permetta alle imprese di formare una nuova risorsa per due mesi, sgravando l’azienda dai contributi: "gli paghi solo lo stipendio e lo formi con l’obbligatorietà di assumerlo a tempo determinato".

Maria Cristina Sabatini