
Ulisse, eroe antico e moderno, da oggi porterà con sé nelle proprie avventure anche chi non ha la possibilità di leggere l’Odissea. Merito dell’iniziativa di Andrea Natale, che ha appena lasciato la carica di vicepresidente della sezione territoriale della Spezia dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: sua l’intuizione di sfruttare le potenzialità dei video realizzati dalla maestra elementare della scuola primaria di Pegazzano Annalisa Ricci. Una serie pensata da quest’ultima per coinvolgere e aiutare nello studio i suoi piccoli alunni ai tempi del Covid, che mentre l’emergenza si ridimensiona gradualmente, accompagnerà nei passi più belli del poema di Omero anche chi non vede. "Ho pensato a questa iniziativa – spiega Natale – dopo aver visto i video che Annalisa pubblicava sul suo canale YouTube: mi sono piaciuti e ne ho colto il potenziale beneficio per le persone con disabilità visiva".
Da qui, l’idea: inserirne l’audio nel "libro parlato". Si tratta di una vera e propria biblioteca vocale, che consente a livello nazionale di scaricare dalla sede centrale Uici audiolibri in formato digitale prodotti da lettori professionisti o volontari, che registrano le opere utilizzando il loro personal computer. Un modo semplice, che nasce da una rete ramificata in tutta Italia e che permette anche a chi non può avere il piacere di rilassarsi con un libro di tuffarsi fra le righe di romanzi, poemi, poesie, saggi utilizzando semplicemente un lettore mp3. Così, anche "Le avventure di Ulisse" della Ricci sono entrate nell’archivio, grazie alla sua disponibilità immediata a donare la serie all’Unione Ciechi e Ipovedenti, con cui ha siglato un accordo di collaborazione. "Ho ideato questo racconto a puntate – spiega Ricci – per stimolare la creatività e l’attenzione dei bambini. Per loro, nell’aula scolastica ho ideato l’angolo della fantasia: durante la quarantena mi scrivevano di avere nostalgia e per cercare di donargli ancora un po’ di quell’atmosfera, ho inserito le storie su Youtube. Ho scelto le parti più accattivanti, come la vicenda di Polifemo, e questo è stato un modo anche per coinvolgerli in iniziative legate, come invitarli a disegnare quello che ascoltano".
Chiara Tenca