Liberato 18enne dopo due mesi di carcere

Il tribunale del riesame ha accolto l’appello dei suoi avvocati, revocando la custodia cautelare e disponendo gli arresti domiciliari

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Il tribunale del riesame di Genova, presieduto da Marina Orsini con giudici Simonetta Colella e Chiara Blanc, ha deciso che due mesi di carcerazione preventiva siano sufficienti per Cristopher Castillo, il 18enne incensurato di origini domenicane, arrestato il 29 ottobre scorso dalla polizia quale presunto responsabile dell’aggressione, in concorso, a due giovani in centro nella notte tra il 23 e il 24 ottobre.

Ieri mattina il riesame ha accolto i l’appello, con la richiesta di scarcerazione, presentato dagli avvocati difensori di fiducia Davide Bonanni e Paolo Munafò, revocando la custodia cautelare in carcere e disponendo gli arresti domiciliari nell’abitazione della madre. L’avvocato Bonanni, che si era avvalso delle perizie dello psichiatra Giuseppe Bertolini e dello psicologo Mario Bertoncini, nonché del medico legale Pasquale Graziano, si è presentato davanti al tribunale genovese per suffragare la sua tesi e una volta ottenuto il risultato, è andato subito a Villa Andreino a dare la bella notizia al suo assistito, che dopo aver trascorso il Natale in carcere, ora potrà accogliere il 2021 a casa. Per lui non è stato neppure disposto l’obbligo del braccialetto elettronico.

Il 23 novembre l’avvocato Bonanni aveva presentato al gip della Spezia l’istanza di revoca della carcerazione, sostituendola con gli arresti domiciliari, ma era stata rigettata col parere contrario del pubblico ministero. Il tribunale del riesame ha osservato che la difesa, con la propria istanza non accolta dal gip, nulla eccepiva in merito al quadro indiziario, che non veniva posto in contestazione. E il 7 dicembre nell’incidente probatorio Castillo veniva riconosciuto con certezza dalle parti offese. L’avvocato Munafò, nel sottolineare l’incensuratezza del ragazzo, ha lamentato l’eccessività della misura cautelare in carcere rispetto alla giovane età e anche alla tutela del diritto allo studio, essendo Castillo uno studente dell’ultimo anno dell’istituto tecnico professionale ’Chiodo’ ad indirizzo elettrico, prossimo alla maturità, che ha sempre avuto un buon profitto scolastico. L’avvocato Bonanni, supportato dalla perizia del medico legale Pasquale Graziano, ha sottolineato anche che la condizione di salute delle persone offese, soprattutto del giovane ricoverato inizialmente in prognosi riservata, è notevolmente migliorata rispetto al quadro clinico originario, mentre il diciottenne era particolarmente sofferente in carcere come evidenziato dalle perizie dello psichiatra Giuseppe Bertolini e dello psicologo Mario Bertoncini.

I giudici del riesame hanno osservato che se la condotta tenuta dal giovane appare odiosa, è altresì vero che la stessa si è realizzata in poco tempo ed è stata sorretta da un dolo di impeto. Hanno anche considerato che Castillo è giovanissimo e ha commesso i fatti concorrendo con ragazzi più grandi di lui.

"E nel caso concreto – si legge nell’ordinanza – gli arresti domiciliari appaiono una misura adeguata ad impedire la reiterazione di condotte analoghe. Castillo ha subìto un periodo di custodia in carcere ormai superiore a due mesi, tale esperienza per un ragazzo giovanissimo e incensurato costituisce sicura remora alla violazione degli arresti domiciliari. Appare evidente che per un giovanissimo adulto, quale è Castillo, l’esposizione prolungata all’ambiente detentivo carcerario può produrre seri danni al suo futuro inserimento nella società e non corrispondente a criteri rieducativi". E si aggiunge: "La soluzione individuata dalla difesa nell’abitazione della madre, appare a questo collegio dotata del necessario attributo della stabilità. Nello stesso tempo la custodia domestica può consentire al giovane di riprendere, sia pure con le lezioni a distanza, il percorso scolastico interrotto".

Si aprono ora nuove prospettive anche per gli altri due giovani accusati dell’aggressione in concorso, Eudi Junior Santiago Mendez di 19 anni e Salvatore Marotta di 20, i cui legali non hanno presentato appello al tribunale del riesame contestualmente a quello di Castillo, e che per ora restano in carcere.

Massimo Benedetti