Lettini e sdraio sulle scogliere Arriva il via libera

Lettini e sdraio anche sulle scogliere, ecco le linee guida. Dopo l’approvazione della legge a dicembre, la Giunta regionale ha dato via libera al vademecum indispensabile all’applicazione della norma che consente ai Comuni, anche per periodi limitati di tempo, di utilizzare (dopo verifiche di sicurezza) scogliere artificiali ed altre opere a mare per attività connesse alla balneazione, con la posa di attrezzature purché amovibili. I balneari interessati a estendersi sulle scogliere artificiali dovranno presentare richiesta al Comune. L’ultima parola spetterà alle singole amministrazioni che dovranno confermare la sicurezza delle aree con perizie tecniche. Nel documento con le linee guida si specifica che per ‘attività connesse alla balneazione’ si intende, a titolo esemplificativo, l’utilizzo in sicurezza delle opere di difesa costiera per essere adibite, anche solo in parte, a solarium o altre attività di erogazione di servizi legati alla balneazione e alla valorizzazione turistico ricettiva del litorale, purché compatibili con le destinazioni d’uso previste dal Piano regionale di utilizzo delle aree demaniali marittime. È consentita l’installazione di tavolati, paiolati facilmente rimovibili e fissati in modo da non comportare modifiche strutturali permanenti o danneggiamenti alle scogliere e alle opere di difesa a mare. Non potranno quindi essere cementati gli spazi tra gli scogli. E’ consentito l’utilizzo di attrezzature come lettini, sdraio, sedie, ombrelloni. Opere e manufatti non devono comportare la creazione di volumetria, e possono essere mantenuti per il periodo della stagione balneare con l’obbligo di rimozione preventiva in caso di emergenza. Il concessionario dovrà garantire alcuni servizi minimi: sicurezza, pulizia, sorveglianza, salvataggio e primo soccorso. "Grazie a questo documento – dice l’assessore regionale al Demanio marittimo Marco Scajola – sarà possibile applicare la norma già dalla estite. E’ una sperimentazione, se funzionerà, nel 2024 i Comuni dovranno modificare i loro Piani di utilizzo demaniale".