Leopardi è un buongustaio. Dimensione gastronomica dei personaggi della storia

Rina Gambini presenta il suo libro ”Alla mensa di...poeti, scrittori e artisti illustri“. Un excursus che abbraccia tanti secoli da Manzoni a Dante fino a Pinocchio.

Leopardi è un buongustaio. Dimensione gastronomica dei personaggi della storia

Leopardi è un buongustaio. Dimensione gastronomica dei personaggi della storia

C’è Giacomo Leopardi, che a dispetto dell’archetipo di poeta malinconico ripiegato su se stesso, lontano dalle gioie della vita, offre un’insospettata vocazione buongustaia, cimentandosi nella stesura di una lista di 49 piatti tutti da gustare, come quelli preparati per lui durante il suo soggiorno napoletano (senza la minestra, però, cui dedica anzi una beffarda ode "in morte"). E c’è Napoleone, "commensale sbrigativo, rapido e disattento", che al cibo non dedica più di un quarto d’ora, disdegnando gli interminabili pranzi alla francese. E, ancora, Marcel Proust, con il suo tempo perduto e il richiamo alle sensazioni antiche legate al sapore delle madeleines inzuppate nel tè.

E’ una galleria di personaggi (ventidue in tutto, fra poeti, romanzieri, musicisti, regnanti, papi e condottieri) raccontati in un’ inedita dimensione "gastronomica", quella proposta da Rina Gambini, già insegnante di lettere e oggi attiva animatrice della cultura spezzina, oltre che scrittrice e curatrice di antologie letterarie. Il libro “Alla mensa di...poeti, scrittori, artisti, personaggi illustri” (Edizioni Ibiskos Ulivieri), presentato al Museo etnografico ’Podenzana’, è un godibile excursus che abbraccia secoli di storia e incrocia personaggi della più varia levatura, come appunto Leopardi e Manzoni, ma anche Trimalcione, Dante, Leonardo, Luigi XIV, Camilleri e Montalbano e persino Pinocchio. Perché, come dice Gambini, "il rapporto fra il cibo e l’arte non ha confini né tempo. Il cibo è cultura e vita, è tradizione di popoli e identità di individui". E "la storia si scrive anche a tavola". Temi e riflessioni emersi in occasione della presentazione del libro, su cui si sono confrontati, assieme all’autrice, Marinella Curre Caporuscio e Roberto Camerini, dell’Accademia italiana della cucina, istituzione particolarmente attenta a tali tematiche. All’incontro, seguito da un folto pubblico, hanno portato il loro saluto il conservatore del Museo etnografico Giacomo Paolicchi e, per l’amministrazione comunale, l’assessore Giulio Guerri e la responsabile dei servizi culturali Rosanna Ghirri. F.A.

Nella foto: la presentazione del libro di Rina Gambini (al centro della foto)