REDAZIONE LA SPEZIA

Le caprette sulla Palmaria dividono il centro destra

Il sindaco Cozzani ha deliberato l'abbattimento ma il consigliere regionale Stefania Pucciarelli dice sì a un progetto di adozione / CERCANO CASA LE CAPRETTE SFRATTATE DAL COMUNE

Una capretta sull'isola Palmaria

Palmaria (Porto Venere), 6 ottobre 2016 - Le caprette sull’isola Parlmaria dividono il centro destra. Il contenimento delle bestiole deliberato dal sindaco Matteo Cozzani per non deturbare l’habitat naturale del parco regionale, ha spinto il consigliere regionale Stefania Pucciarelli, notoriamente sensibile alle tematiche animaliste ed ambientali, ad intervenire a difesa delle caprette. Cozzani ha chiarito che le caprette, un centinaio quelle che hanno trovato dimora sulla Palmaria, possono essere prelevate dalle associazioni animaliste, per essere così salvate. Ma ciò non ha placato la Pucciarelli, la quale evidenzia: «Anziché consentire di abbattere le caprette, si potrebbe realizzare un progetto per affidarle in adozione, soprattutto agli agriturismi. Quelle non collocabili altrove, si potrebbero mantenere sull’isola, avviando però un’opera di sterilizzazione per evitare il ripopolamento e quindi circoscrivere i danni all’ecosistema. Occorre lanciare un appello alle associazioni animaliste del nostro territorio, affinché si mobilitino anche loro per trovare casa alle caprette». A difesa di quegli esemplari scende anche Gianni Plinio, vice coordinatore regionale Fratelli d'Italia-An, chiedendo al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, di intervenire: «Sarebbe da irresponsabili che luoghi incantevoli, come Porto Venere e la Palmaria, prediletti da personalità come lord Byron abbiano ad essere ricordati per la macellazione di bestiole amatissime dai turisti e soprattutto dai bambini» sottolinea. E anche Annamaria Manzoni, psicologa e psicoterapeuta milanese che collabora da anni con diverse associazioni animaliste, non è rimasta a guardare. Ha inviato una lettera al sindaco, polemica: «Come può essere lecito – ha scritto - decidere il massacro delle caprette quando ci si rende conto che, in qualità di essere vivente, vive, si riproduce, occupa gli spazi? Nessuno ci aveva pensato prima? Nessun problema morale discende da questa dinamica? Siamo alle solite: lo si è già visto con gli orsi, lo si fa con le nutrie, ora ci sono  le caprette. Sempre la stessa logica prepotente di fare fuori chi disturba». Il dibattito è aperto e acceso e, naturalmente, ha coinvolto le associazioni ‘Animalisti italiani La Spezia’, ‘Beta, benessere e tutela animale’, ‘Lav La Spezia’, ‘Lipu La Spezia’ e i volontari del canile di San Venerio. Le quali si dichiarano «pronte ad agire con ogni mezzo necessario per fermare la sentenza di morte. Invitiamo tutti i cittadini a esprimere il proprio dissenso inviando una mail alla giunta comunale di Porto Venere».

Laura Provitina