L’arte del legno per superare la disabilità ’Diversamente Mobili’ è più di un laboratorio

L’esperienza sotto la guida del team formato dagli educatori Agnese Pedrelli e Renzo Cozzani e dall’architetto Francesco Frassinelli,

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di Chiara Tenca

Una delle arti più antiche, quella del legno, diventa lo strumento per uscire dai limiti e dai confini della disabilità attraverso un percorso all’insegna dell’apprendimento e della creatività, tagliato sulle potenzialità e le attitudini del singolo ed al servizio di un progetto comune. Al piano terra del fondo all’incrocio fra via Napoli e via Castelfidardo, dove avrebbe dovuto nascere qualche anno fa la strada delle botteghe, progetto parzialmente abortito, è invece fiorito Diversamente Mobili: un laboratorio che trasforma i portatori di handicap in falegnami provetti, sotto la guida del team formato dagli educatori Agnese Pedrelli e Renzo Cozzani e da Francesco Frassinelli, educatore ed architetto. C’è una storia di progetti e di enti da raccontare, ma più di questa parlano i protagonisti: Armando e Maurizio, due dei cinque ragazzi dai 25 ai 35 anni che si alternano fra banconi, scaffali, macchinari e tanto legno a cui dare forma. Oltre a loro, fanno parte del gruppo anche Adrian, Federico e Giacomo.

"Stiamo facendo dei lavori come questa lampada per un matrimonio, preparando scaffali per una signora e tante altre cose – spiega Armando, assiduo del laboratorio, che frequenta fin dalla sua fondazione ogni mattina ed il giovedì pomeriggio come assegnatario di una borsa lavoro - ; qui ho imparato ad usare diversi strumenti: il trapano (con cui sta armeggiando mentre arriviamo, ndr), il seghetto alternativo, la sega circolare". Le rifiniture sono compito di Maurizio, addetto alla carteggiatura, che sembra entusiasta dell’esperienza e arriva qui per una delle tante attività create ad hoc dal centro socio educativo Asso. Dentro quest’ultima realtà, gestita in Ati dalle cooperative Lindbergh, Cils, Cocea, Consorzio Cometa è confluito nel 2015 Diversamente Mobili, nato tre anni prima grazie ad un progetto finanziato dalla Regione Liguria come laboratorio sperimentale di falegnameria per avviamento professionale di ragazzi con disabilità.

"Il centro Asso è stato progettato dal Comune della Spezia in collaborazione con l’Asl 5 – spiega il referente per palazzo civico Carlo Melani - per dare risposta ai bisogni di autonomia di socializzazione e sussidiarietà di giovani adulti disabili. Bisogna immaginarlo come il sistema solare, in cui il sole rappresenta Asso ed i pianeti rappresentano i vari laboratori". Diversamente Mobili è caratterizzato da un nome che ne racconta la mission come un perfetto slogan e ha un marchio registrato nel 2016 a nome della cooperativa Cils: entrambi identificano una realtà ormai rodata in cui si produce di tutto, dai mobili ai monili, passando per i giochi e l’oggettistica.

E’ Frassinelli a portare avanti la parte tecnica e di progettazione a servizio di questo speciale team; lo definisce "non una vera falegnameria, ma un laboratorio sperimentale in cui si accettano i lavori che si possono fare, secondo le competenze di chi vi partecipa. Ognuno ci mette del suo, chi non se la sente non usa alcuni strumenti, ma è importante che passi un messaggio: tutto quello che esce da qui è frutto di un gruppo e non di un’individualità. Fra i banconi, uno dei quali riadattato per permettere anche ai disabili in carrozzina di poterlo utilizzare, e tutte le attrezzature, si possono intuire le fasi della realizzazione a partire dal progetto. "Si fa prima il prototipo, con legno di scarto, poi si realizza il pezzo vero e proprio, con l’assemblaggio e le rifiniture; adesso i ragazzi sono rimasti in cinque, prima c’erano anche Yuri, Alberto e Francesca. Siamo rimasti chiusi per via del Covid, ma ora siamo ripartiti, con lo stesso entusiasmo".