
La Via de Pontremolo e la scommessa vinta dal consorzio Il Cigno
"Un cammino che nasce dal territorio, voluto dalle comunità locali e sostenuto dalle amministrazioni e dalle associazioni". Le parole sono di Silvano Zaccone, presidente del Consorzio ‘Il Cigno’, orgoglioso del nuovo traguardo raggiunto con La Via dei Monti o de Pontremolo, un ‘suo’ progetto che entra ufficialmente nel ‘Catalogo dei cammini religiosi italiani’. L’istanza presentata dal Consorzio di promozione turistica e culturale del territorio dei liguri antichi è stata accolta dal Ministero del Turismo garantendo, così, il raggiungimento di questo importante obiettivo frutto del lavoro messo in campo dal consorzio e dai suoi partner sul territorio del Levante ligure, che ha trovato la condivisione della vicina Lunigiana. La Via dei Monti o de Pontremolo nasce nel Trecento come percorso mercantile fra Levanto e la Lunigiana per volere della Repubblica di Genova interessata a sviluppare i commerci per terra e per mare in direzione della Val Padana. Il porto canale di Levanto rappresenta per tutto il Medioevo il punto di arrivo e partenza della navigazione che si sviluppa lungo le coste in direzione della Spagna, ed era privilegiato sia dai mercanti che dai pellegrini che, via mare e successivamente via terra, raggiungevano Santiago di Compostela. Levanto e Pontremoli sono unite fra loro per la devozione verso San Giacomo, come testimoniano importanti luoghi religiosi e le Confraternite, tutto il percorso è scandito da chiese e oratori di grande pregio, strutture ricettive e punti tappa dove raccogliere i timbri da apporre sul ‘passaporto del pellegrino’.
Grazie ad un primo finanziamento sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, il Consorzio Il Cigno, in collaborazione con i Comuni di Levanto, Borghetto di Vara e Brugnato, della sezione del Club alpino italiano della Spezia e della Parrocchia della Pieve di San Siro di Montale di Levanto, ha realizzato i primi interventi sul tratto Levanto-Brugnato. Lo spunto deriva dagli studi del professor Tiziano Mannoni e di Gianni Busco, che riscoprirono l’antica Via della Lunigiana storica. Successivamente è stato possibile completare il recupero dell’antico tracciato che si conclude a Pontremoli, intersecando la Via Francigena, grazie al contributo della Fondazione Carispezia, erogato nell’ambito del Bando Aperto 2022, della Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana, dell’Unione dei Comuni della Lunigiana, del Comune di Zignago e della Sezione Cai di Pontremoli. "Dopo il Covid19 vi è stata una riscoperta dei sentieri antichi, percorsi sia come attività sportiva che turistica – dichiara Nicola Carozza, consigliere di Fondazione Carispezia – . Chi cammina e sale in alto, come ricordava l’esploratore Walter Bonatti sepolto nel cimitero di Portovenere, riesce a vedere più lontano e a sognare lontano". La Via dei Monti è il terzo cammino religioso che interessa la Liguria, accanto alla Via Francigena e al Cammino di Sant’Agostino; il primo, però, che si snoda per oltre il 65% in Liguria e il resto in Toscana. Questo tracciato può svolgere un ruolo strategico richiamando i flussi turistici dalla costa delle Cinque Terre all’entroterra, oltre che assumere particolare importanza in vista del Giubileo di Roma del 2025, sia per i fondi stanziati dal Ministero del Turismo, sia come attrattore per i nuovi pellegrini.
Marco Magi