
Diventerà statale dal prossimo anno scolastico la scuola dell’infanzia sarzanese "Lidia Lalli" che ospita un centinaio di bimbi, dove sono in servizio 6 dipendenti del comune di Sarzana, di cui due avrebbero dovuto andare in pensione entro fine anno. La "Lalli" dunque sarà parte integrante dell’istituto comprensivo Sarzana-Isa 13: questo comporta una diminuzione di costi per le spese del personale del Comune, ma anche un aumento di professionalità per i bimbi più piccoli, visto che è già stato programmato l’aumento di due nuove sezione che passeranno da 9 a 11, anche in considerazione del numero delle nuove iscrizioni. Si tratta di un risultato importante: nella pratica avviata un anno fa attraverso una richiesta fatta al Ministero dell’istruzione dell’università e delle ricerca (ufficio regionale scolastico per la Liguria) il sindaco Cristina Ponzanelli spiegava che nel contesto della Val di Magra non esistono altre istituzioni scolastiche gestite da enti locali, ritenendo che il passaggio allo Stato della Lalli potesse essere vantaggioso per l’efficacia educativa e la funzionalità della rete scolastica. Nello stesso tempo la sindaca chiedeva l’aggregazione all’istituto comprensivo Isa 13, dove sono attualmente iscritti 1.600 alunni che diventerebbero quindi un centinaio in più, ricordando anche che la scuola sarà oggetto di un importante progetto di sostituzione edilizia comprendente primaria e secondaria di primo grado adiacente alla stessa "Lalli".
Motivazioni ritenute valide che hanno portato Sarzana ad avere due scuole per l’infanzia statali. Oltre alla "Lalli" c’è anche la "Mattazoni". A giudizio dell’amministrazione comunale si prevede da un lato una razionalizzazione in termini di risorse umane (visto che non si dovrà più assumere personale per sostituire le dipendenti in pensione) e l’utilizzo del personale restante in altri servizi comunali, dall’altro si prevede una nuova collaborazione con la scuola statale, senza più l’onere diretto della gestione della Lalli. "Un importate riconoscimento per la nostro scuola – dice Cristina Ponzanelli che ha conservato la delega alla scuola – che significa più investimenti, personale formato e aggiornato e un’offerta formativa di qualità per i nostri bambini e le nostre famiglie. Ringrazio le nostre straordinarie maestre che hanno dedicato tutte fra i 30 e 40 anni di servizio ai nostri bimbi e che anche nel difficilissimo periodo del lockdown, hanno saputo innovare la nostra scuola con servizi formativi a distanza. Sono risorse preziose che cercheremo di valorizzare in altre attività".
C.G.