La ’leggina’ per il Salone Nautico. Così il fratello ottiene una fornitura

Matteo Cozzani è accusato con gli imprenditori Cecchi e Campagna: "Meno male che ci sei tu, grazie caro"

La ’leggina’ per il Salone Nautico. Così il fratello ottiene una fornitura

La ’leggina’ per il Salone Nautico. Così il fratello ottiene una fornitura

Nell’inchiesta spezzina, i primi ad essere sentiti domani, venerdì, dal gip Mario De Bellis, sono gli imprenditori Saverio Cecchi e Alessandro Campagna, presidente di Confindustria Nautica e direttore del Salone Nautico di Genova, colpiti dal divieto di attività di impresa e uffici. Lunedì toccherà a Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti ed ex sindaco di Portovenere, agli arresti domiciliari per corruzione, coinvolto sia nel filone spezzino che in quello genovese per il quale sarà ascoltato sabato.

Matteo Cozzani nel 2022 avrebbe ottenuto per il fratello Filippo una fornitura di acqua in contenitori di tetrapak personalizzati per il Salone Nautico del valore di 10mila euro. Per questo aveva evidenziato la legge della Regione che ha aumento i finanziamenti al Salone. "Scusa - dice al telefono Cozzani con Cecchi mentre illustra quella che lui chiama la ‘leggina’ regionale che moltiplicava i finanziamenti - io sono arrivato che al Nautico gli venivano riconosciuti 350mila euro, ora Campagna esce con 780mila euro. C’è qualcosa che non funziona, te lo dico eh! Saverio, la vostra in Regione è una rapina a mano armata con scasso. Ma tu ti rendi conto di quanti soldi?" E Cecchi lo ringrazia: "Meno male che ci sei tu, grazie caro". Poco dopo questo colloquio, l’imprenditore Filippo Cozzani, fratello di Matteo, offre al Salone la fornitura di cartoni d’acqua al prezzo di 10mila euro. Una fornitura che va a buon fine e che secondo il gip rappresenta il corrispettivo dell’attività corruttiva da parte di Cecchi e Campagna per "ottenere da Matteo Cozzani l’interessamento necessario per la percezione di maggiori contributi economici regionali".

Le indagini avrebbero accertato che anche nel 2023 il Salone aveva acquistato una fornitura d’acqua per 10.396 euro dalla ditta di Filippo Cozzani e quell’anno, con il ricorso ai fondi Fesr, la contribuzione pubblica era di 1 milione e 200mila euro. "Hai fatto la legge per benino... un altr’anno ci metti un milione" aveva detto Cecchi a Cozzani qualche tempo prima.

Massimo Benedetti