Kalashnikov per la ndrangheta: arrestato

Localizzato alla Spezia un giovane calabrese accusato di aver intermediato una fornitura dei fucili russi ad una cosca. Le indagini

Si è allungata fino alla Spezia un’articolata operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria. Nel mirino il destinatario di ordinanza cautelare emessa dalla magistratura calabrese a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 22 persone ritenute a vario titolo responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni in concorso, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà degli incanti, detenzione e porto di armi da fuoco, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, tutte fattispecie aggravate dall’agevolazione mafiosa.

Qui alla Spezia è stato localizzato, in un’abitazione nei pressi di piazza Garibaldi, un giovane ’trasfertista’ per motivi di lavoro. E’ inquisito per fatti che hanno avuto come teatro Scilla. Lui si chiama Giuseppe Artieri, ha 26 anni, è nato e residente a Scilla. E’ gravato dal sospetto, ancorato ad intercettazioni telefoniche, di aver fatto da tramite di una fornitura di "una pluralità di fucili automatici d’assalto, tipo Kalashnikov, di produzione russa, costituenti di arma da guerra, insieme a vari caricatori, parti della medesima". I destinatari sarebbero stati due esponenti di una cosca gravitante nel reggino; di qui l’aggravante contestata di aver agevolato l’organizzazione di stampo mafioso; lo stesso Artieri deve risponde della fornitura di una pistola calibro 7 di marca imprecisata. L’uomo, dipendente di una ditta calabrese operante nella carpenteria metallica, da alcune settimane si trovava alla Spezia per l’effettuazione di lavori nell’ambito nell’indotto dei cantieri navali. "Non c’entro nulla; spiegherò tutto insieme al mio avvocato" si è limitato a dire ai carabinieri del Nucleo investigativo diretto dal capitano Cosimo Friolo. Nel frattempo è stato trasferito nel carcere della Spezia.

L’operazione, dal titolo "Nuova Linea", costituisce l’esito di una complessa ed articolata attività investigativa, avviata dal 2021 dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria: l’indagine ha permesso di ricostruire la "persistente operatività della ‘ndrangheta sui territori di Scilla, Villa San Giovanni e Bagnara Calabra". In particolare, per quanto concerne il territorio di Scilla, l’indagine ha fotografato l’attuale operatività della cosca "Nasone-Gaietti", la cui esistenza costituisce un dato ormai assodato, in esito a plurimi procedimenti penali che, nel corso degli anni, sono stati istruiti nel distretto reggino. Al di là della localizzazione casuale alla Spezia di Artierti, nessun fatto contestato sul territorio.

Corrado Ricci