
Giuliano Zampieri
Lerici, 10 ottobre 2019 - "Non importa se sei invalido, per questo bus ci vuole il biglietto". Così si si è sentito rispondere Giuliano Zampieri, 55 anni, lericino invalido al 100%, che ieri avrebbe voluto prendere la navetta a Lerici per andare a trovare la madre che abita a Santerenzo. E fino a qui, rileva Zampieri, a parte "una certa scortesia da parte dell’autista del bus che con zelo difendeva gli interessi dell’azienda per la quale lavora", non ci sarebbe niente di scorretto a livello burocratico o legale: infatti, la sola casistica di esenzione totale prevista da Atc è per i non vedenti; il resto dei disabili, in possesso di un certificato che attesti almeno il 60 per cento di invalidità, è equiparato in tutto e per tutto alla categoria degli anziani, per la quale è previsto solo il diritto ad avere uno sconto sulle tariffe.
Ma l’ira del passeggero, la stessa che lo ha convinto a bussare alla stazione dei carabinieri per presentare un esposto affinché l’azienda dei trasporti fosse informata e potesse valutare quali iniziative intraprendere nei confronti del conducente, è derivata dal fatto che, una volta ammessa la mancanza del titolo di trasposto, il malcapitato abbia chiesto al conducente di vendergliene uno. Niente da fare, l’autista non aveva con sé i ticket. A quel punto, Zampieri, evidentemente invalido e costretto all’uso di ossigeno, ha chiesto al conducente di attendere qualche istante: giusto il tempo necessario a raggiungere il tabacchino, che si trova proprio alle spalle della fermata e che svolge la funzione di rivendita ticket.
Questa volta l’autista ha acconsentito alla soluzione proposta, ma, appena l’invalido ha voltato le spalle per dirigersi al tabacchi, ha chiuso le porte e ha ingranato la prima, lasciando a piedi il passeggero.
"Io vado in bus da una vita, sono invalido da tre anni e ne ho viste di tutti i colori, ma prima d’ora niente di simile. Di solito nessuno mi chiede di mostrare il titolo di trasporto. In questo caso, tuttavia, la mia rabbia è motivata dall’atteggiamento dell’autista, al quale ho chiesto soltanto la gentilezza di attendermi il tempo necessario ad acquistare il biglietto. Sapeva della mia invalidità, perché come sempre faccio, gli avevo mostrato la tessera. Ho impiegato dieci secondi ad acquistare quel ticket, ma lui ha deciso di andarsene e mi lasciato in mezzo alla strada ad aspettare un secondo bus». «Mi sono sentito preso per il naso – commenta amaramente Zampieri – e tutti quelli che hanno assistito alla scena, tabaccaio compreso, sono rimasti con un palmo di naso".
Valeria Antonini