ROBERTA DELLA MAGGESA
Cronaca

Intermarine, commessa miliardaria. Il cantiere costruirà 12 cacciamine

Infinite ricadute, economiche e occupazionali, per il maxi contratto con la Marina Militare

Intermarine, commessa miliardaria. Il cantiere costruirà 12 cacciamine

Intermarine ha consegnato nuovi cacciamine a vari Paesi, dalla Finlandia all’Algeria

La Spezia, 22 agosto 2024 – Il primo tassello del complesso mosaico è andato al suo posto. Il 26 luglio scorso Intermarine, colosso della cantieristica riconducibile al gruppo Immsi, a sua volta controllato dalla famiglia Colaninno, in regime di raggruppamento temporaneo d’impresa con Leonardo, ha firmato con Navarm, la Direzione degli armamenti navali, l’atteso contratto da 1,6 miliardi di euro per la fornitura alla Marina militare italiana dei primi cinque cacciamine costieri di nuova generazione. Un innesto considerato strategico per raggiungere gli obiettivi del piano di ammodernamento della flotta e che in una seconda fase, secondo quanto previsto dagli accordi preliminari, dovrebbe portare alla sottoscrizione di una nuova tranche di lavorazioni per la fornitura di ulteriori sette navi, questa volta in assetto d’altura.

Una commessa ’monstre’, dunque, che cuba complessivamente un valore di circa 2,8 miliardi di euro e che dovrebbe consentire, nell’arco di una quindicina d’anni, la progressiva sostituzione di tutte le unità attualmente in funzione sotto il cappello di Maricodrag, il comando delle forze di contromisure mine con sede nel Golfo della Spezia. I primi cinque cacciamine – 63 metri di lunghezza per 40 uomini di equipaggio – saranno realizzati interamente nello stabilimento sarzanese di via Alta da operatori già abituati a trattare questa specifica tipologia di prodotto, ossia scafi in vetroresina ad altissimo spessore e totalmente privi di ossature di rinforzo, destinati a missioni di bonifica ma anche al monitoraggio e alla protezione di infrastrutture subacquee strategiche. Leonardo si occuperà invece dei sistemi d’arma. Oltre all’innegabile valore economico, la commessa porta con sé anche importanti ricadute occupazionali per l’intera provincia spezzina. A regime, e cioè tenendo conto dei picchi di lavoro e quindi del possibile impiego di manovalanza extra, l’accordo firmato a fine luglio con Navarm promette un’iniezione di circa 200 addetti in più rispetto ai 200 già attivi, ma l’inserimento dei nuovi operai, chiariscono fonti sindacali, sarà graduale. Le prime assunzioni saranno perfezionate soltanto con l’inizio del 2025: affinché l’accordo possa essere considerato operativo a tutti gli effetti è indispensabile attendere infatti il parere della Corte dei conti, che arriverà non prima di settembre. Una volta incassato il disco verde della magistratura contabile, Intermarine inizierà a rimpinguare l’organico, dando la priorità alla stabilizzazione degli interinali e degli stagionali. Per i nuovi innesti sarà invece necessario attendere i tempi tecnici per l’avvio delle lavorazioni più strutturate, quelle che interessano la laminazione degli scafi.

Nel frattempo in via Alta proseguono i lavori per l’ottimizzazione degli spazi dedicati alla nuova commessa: si tratta in parte di interventi di adeguamento di volumi già esistenti, ma sono previste anche opere di mitigazione del rischio idraulico e lavori di allargamento del bacino di carenaggio e per la creazione di un nuovo bacino di alaggio. Ma il progetto di riqualificazione, approvato dal Comune di Sarzana a fine 2022, prevede soprattutto la realizzazione di un nuovo gigantesco capannone: un cubo alto 27 metri, lungo 100 e largo 64, senza dubbio impattante sul paesaggio della vallata del Magra. I muri perimetrali sono già stati approntati, sono in corso in queste settimane lavorazioni finalizzate alla sistemazione degli spazi interni.