Incidente in mare, muore pescatore. "Mi ha tagliato la rotta, urto inevitabile"

Giorgio Nastri, di San Terenzo, racconta l’incidente in mare in Thailandia nel quale ha perso la vita un pescatore

Il santerenzino Giorgio Nastri

Il santerenzino Giorgio Nastri

La Spezia, 14 maggio 2019 – A diversi giorni dall’accaduto, Giorgio Nastri, santerenzino di origine ma residente a Phuket (Thailandia) da circa vent’anni, dove gestisce un residence per turisti, racconta l’incidente in cui si è trovato coinvolto mentre andava a pesca.

"Premetto che, naturalmente, sono addolorato per quanto successo. Vado per mare da una vita e mai mi sono trovato in una situazione simile", sono le parole di esordio di Nastri, pescatore esperto e con un passato da soccorritore nella pubblica assistenza di Lerici.

L’incidente è avvenuto in pieno giorno, verso le 10 del mattino, in uno stretto tra due isole poco distante dal porto di Chalong. L’altra imbarcazione, di ridotte dimensioni, stava pescando a traina in una rotta parallela a quella del santerenzino. "Poco prima che lo superassi, ha virato improvvisamente di 90 gradi a sinistra tagliandomi completamente la rotta. Pur cercando di fermare la barca e virando immediatamente, l’urto è stato inevitabile, anche se i danni alle imbarcazioni sono stati limitati. Tuttavia il poveretto deve aver urtato contro qualche parte della sua imbarcazione poiché da subito non dava segni di vita, pur non avendo nessuna ferita visibile" racconta Giorgio Nastri, che prosegue: "Immediatamente io ed un mio amico, che era a bordo con me, lo abbiamo trasferito sulla mia barca e siamo ritornati in velocità verso il porto avvisando via radio e via telefono di tenere pronta un’autoambulanza che purtroppo è arrivata mezz’ora dopo il nostro arrivo in banchina". Il pescatore è stato trasferito all’ospedale ancora vivo ma incosciente.

Nastri ha quindi provveduto economicamente al trasferimento dell’uomo in un secondo ospedale, privato, meglio attrezzato, ma purtroppo il decesso è stato decretato il giorno successivo. "Ho assistito alle esequie, svoltesi il giorno successivo alla morte secondo il rito islamico e nei giorni successivi, sia io che il mio compagno di pesca, abbiamo rilasciato la nostra deposizione presso il competente Marine Department, mentre l’esame della Forensic Police è già avvenuto e dovrebbe confermare questa versione. Al momento, non mi è stata mossa alcuna accusa ufficiale e la barca non è sotto sequestro. Ovviamente risulto indagato per incidente colposo", conclude Nastri che attende l’accordo tra i legali per l’eventuale risarcimento danni.