
In corsa per le assunzioni estive . Un boom di offerte, ma a termine
Il lavoro chiama ma non sempre trova risposte e in alcuni settori almeno la metà dei posti utili rischia di restare una casella vuota . Le dinamiche sono differenti e da sempre al centro di dibattiti tra le diverse correnti di pensiero. Il periodo giugno-agosto apre opportunità in vari settori e già a partire da questo mese sono previste nella Provincia spezzina almeno 2480 entrate. Un trend che proseguirà nei prossimi mesi totalizzando a fine agosto almeno 5490 richieste. Nel mese di giugno le entrate previste nei principali settori di attività sono legate al settore dei servizi di alloggio, ristorazione e turistici (820), commercio (360), servizi alla persona (340), industrie meccaniche e elettroniche (240), servizi di supporto alle imprese e alle persone (170). I dati sono emersi dal rilevamento eseguito da Sistema Informativo Excelsior.
L’indagine viene realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro proprio per focalizzare l’attenzione sulle principali caratteristiche delle entrate programmate nel mese di giugno con un focus sulle tendenze occupazionali per tutto il periodo estivo. La richiesta di lavoro nel mese di giungo è aumentata rispetto allo stesso periodo di un anno fa di 50 unità. Su tutto il territorio ligure le entrate programmate sono quasi 17 mila, delle quali 2480 nello spezzino. A livello nazionale si parla di 566 mila ingressi. In aumento di 270 unità anche la previsione per luglio e agosto sempre nella nostra Provincia. Tra i numeri generali occorre però fare il distinguo tra contratti a tempo determinato oppure indeterminato. Anche in questo caso la differenza è data dal mese. A giugno nello spezzino il 20% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato oppure di apprendistato, mentre il rimanente saranno a termine ovvero in base a contratti con durata predefinita. Ma i nuovi ingressi lavorativi su quali settori verteranno?
Sempre secondo il rilevamento il 78% si concentreranno nel settore dei servizi oppure nelle imprese composte da meno di 50 dipendenti. Il 9% sarà destinato alla categoria dei dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (14%). ln 47 su 100 dei casi però emerge l’aspetto negativo delle previsoni. Infatti le imprese già prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le entrate, per una quota pari al 35% interesseranno giovani con meno di 30 anni e per una quota pari al 20% le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Il 6% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato e le tre figure professionali più richieste concentreranno il 52% delle entrate previste. Per una quota pari al 59% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 23% del totale.
Per molti la rinuncia all’opportunità di occupazione è legata alla durata del rapporto contrattuale, spesso di tre mesi o poco più, unita spesso anche alla distanza dalla abitazione e dagli orari sfalsati. Fra gli esempi quello della ristorazione in particolare nelle località turistiche infatti vede l’organizzazione di turni mattutini di appena qualche ora poi completati la sera. Nel mezzo il vuoto che rappresenta un vero e proprio ostacolo.
Massimo Merluzzi