
Il sindaco ci riprova. Assalto dei vacanzieri. Una nuova ordinanza per blindare il tunnel
Cinque anni fa fu una sentenza del Tar a dire no al primo tentativo di regolare i flussi turistici nei borghi. Uno stop non tanto nella sostanza – furono gli stessi giudici a riconoscere il problema dell’overtourism alle Cinque Terre – quanto nella forma amministrativa, ritenuta lacunosa. Ora, il sindaco di Riomaggiore ci riprova. Poche settimane fa, il Comune ha avviato il procedimento finalizzato "all’adozione di misure di sicurezza, alla tutela della pubblica incolumità e alla gestione dei flussi turistici presso le stazioni ferroviarie di Riomaggiore e Manarola", strettamente connesse al rischio determinato dal possibile sovraffollamento di aree nevralgiche del territorio comunale. Un iter che vede il coinvolgimento di Rfi e Trenitalia, e che sfocerà nelle prossime settimane in un dispositivo nel quale il sindaco Fabrizia Pecunia ordinerà tutte le misure da mettere in campo in caso di sovraffollamento. Misure sulle quali oggi vige il più stretto riserbo, ma che quasi sicuramente riguarderanno da vicino anche Trenitalia e Rfi, società che già cinque anni fa non esitarono a impugnare la prima ordinanza della Pecunia, emessa sulla base della sezione del piano speditivo di Protezione civile che riguarda i rischi connessi all’affollamento e individua le capacità di carico dei nuclei storici di Riomaggiore e Manarola, limiti oltre i quali, per dirla con le parole di quel documento, "si viene a determinare una situazione di pericolo per la pubblica incolumità". Di certo, un primo assaggio di come il Comune di Riomaggiore ha intenzione di impostare la nuova offensiva contro i rischi connessi all’affollamento, si può leggere nell’ordinanza firmata dalla Pecunia in occasione del ponte pasquale, nella quale era stato dato mandato alla polizia municipale di gestire il problema del affollamento del tunnel di collegamento tra l’abitato di Manarola e la stazione ferroviaria. Come? Posizionando personale in prossimità dei due accessi del tunnel – lato paese e lato stazione – in grado di gestire lo scorrimento ordinato delle persone e, nel caso, di impedire l’accesso al tunnel qualora la concentrazione delle persone avesse superato, nei numeri, la capacità di carico indicata dal piano di Protezione civile. Il maltempo, che ha frenato l’assalto di Pasqua ai borghi, ha fatto quasi passare inosservato il provvedimento che, in caso di stop temporaneo all’utilizzo del tunnel, avrebbe bloccato i flussi dalla stazione al borgo, costringendo a quel punto a Rfi e Trenitalia a farsi carico della gestione della mole di turisti veicolata in treno.
Matteo Marcello