ILARIA GALLIONE
Cronaca

Il Picco è un affresco. Calore e passione non sono però bastati per dare l’ultima spinta

Il sostegno compatto dello stadio è stato incessante per tutta la partita. Un boato ha accompagnato l’ingresso degli aquilotti nel pre gara. E poi le lacrime dei ragazzi distrutti applauditi con affetto dalla curva .

Il sostegno compatto dello stadio è stato incessante per tutta la partita. Un boato ha accompagnato l’ingresso degli aquilotti nel pre gara. E poi le lacrime dei ragazzi distrutti applauditi con affetto dalla curva .

Il sostegno compatto dello stadio è stato incessante per tutta la partita. Un boato ha accompagnato l’ingresso degli aquilotti nel pre gara. E poi le lacrime dei ragazzi distrutti applauditi con affetto dalla curva .

Il Picco strapieno rimane comunque la fotografia più bella di una finale play-off in cui lo Spezia in campo si è dovuto arrendere alla Cremonese. Dire che i tifosi sono stati il dodicesimo uomo in campo sarebbe riduttivo, perché il sostegno, mai mancato nell’arco di tutti i novanta minuti, ha provato a fare la differenza, nonostante il risultato finale abbia premiato la squadra che si è dimostrata decisamente più caparbia.

Tanta l’amarezza tra il popolo aquilotto che ci ha sempre creduto, ma che proprio nella partita più importante ha dovuto fare i conti con una triste realtà. Le lacrime scorgano a fiumi sui volti dei supporters, grandi o piccoli che siano, ma non cancella quell’orgoglio che sin dalla prima giornata li ha spinti a sostenere i propri beniamini.

Un supporto iniziato già nel pre partita con le strade del centro invase dalle maglie bianche che, come con un’onda meravigliosa, sono arrivate allo stadio abbondantemente in anticipo. Alle 19.50 è bastato l’ingresso in campo dei giocatori, per effettuare il riscaldamento, per far scoppiare il primo boato del pubblico. Mentre la gente comincia ad occupare i propri seggiolini il rumore dei cori si fa sempre più assordante.

L’atmosfera è sin da subito incandescente con una macchia di colore bianco che abbaglia gli occhi e che illumina la serata più importante della stagione. L’emozione cresce man mano che passano i minuti con l’inno aquilotto accompagnato dalla consueta sciarpata che coinvolge tutti i settori. Bel momento anche durante l’inno nazionale italiano, cantato da Enrica Rubì del conservatorio Puccini della Spezia, che unisci tutti i presenti.

A suon di "Magico Spezia" l’incitamento si fa sempre più importante e i rulli di tamburi e l’incessante battito di mani non smettono un secondo. "Al 25’ De Luca gela il sangue dei locali che, però, non demordono e che, intonando "Vogliamo vincere" provano a dare la scossa ai propri beniamini.

Nella ripresa il match si accende e al momentaneo 0-3 i tifosi sfogano la propria delusione, rischiando di imbruttire il match con il lancio di fumogeni in campo. I gol di Pio Esposito e di Vignali rianimano i quasi 11.000 tifosi spezzini che alzano i decibel e tirano fuori ancor di più la propria voce. Due reti che rendono meno pesante la sconfitta, ma che non sono sufficienti a fermare l’incontenibile festa grigiorossa.

Un verdetto duro per i ragazzi di D’Angelo che si presentano sotto la Curva Ferrovia dove vengono applauditi senza sosta, a dimostrazione di un attaccamento alla maglia bianca che non verrà mai messo in discussione.

Ilaria Gallione