"Il mio segreto? Semplice! Sono strafelice"

Cristina D’Avena, fedele a se stessa eppure aperta alle innovazioni, porta le chicche del suo repertorio domani all’Outlet Village

"Il mio segreto? Semplice! Sono strafelice"

"Il mio segreto? Semplice! Sono strafelice"

Lo annuncia con quella voce cristallina e inconfondibile capace di riportare in un battito di ciglia ai tempi dell’infanzia. "Sarà un momento di grande gioia per tutti, me compresa: cercherò di portare tanta felicità e tanti sorrisi a chi verrà a vedermi. Mi esibirò a Brugnato – sabato a partire dalle 16 al 5Terre Outlet Village per festeggiare il decennale del centro, evento ad ingresso gratuito, ndr. – insieme ad un corpo di ballo formato da quattro ragazzi meravigliosi: canterò i pezzi più importanti del mio repertorio". Cristina D’Avena è pronta a incantare la Val di Vara: inossidabile, sulle ali di sigle dei cartoni animati diventate inni, fedele a se stessa, ma aperta a collaborazioni e contaminazioni.

Ma qual è il suo segreto?

"Sono strafelice: non sento gli anni e vedo che il pubblico mi dà l’età di Memole (personaggio protagonista di uno dei suoi brani più amati, ndr.). Lavoro tantissimo, ho tanti concerti in giro per l’Italia con un’affluenza pazzesca. La gente viene a divertirsi: partono vagoni e pullman di spettatori e si canta come matti, a squarciagola. Credo che le mie canzoni siano capaci di far emozionare, divertire e saltare a ogni età".

Crede che c’entri anche il fatto che siano legate a un’età felice per antonomasia? Chissà, magari aiutano a ritrovare il nostro fanciullino…

"Può essere anche quello, anche se ci sono tanti elementi da considerare. Ai miei concerti dico sempre: facciamo emergere il bimbo che c’è in noi. Quando diventiamo grandi, arriva tutto in automatico e dimentichiamo tante cose, sotterriamo tanti valori, presi dalle routine. Ma se riuscissimo a parlare a noi e a quel bimbo che c’era allora e c’è sempre, seduto in un angolo, ritroveremmo una parte importante che non ci ha mai tradito".

Lei ha cantato per diverse generazioni di bambini. Li vede cambiati?

"Oggi siamo presi da mille tecnologie e loro si adeguano. Noi, invece, facevamo i giochini: un, due, tre stella, i gessetti, stavamo nei cortili. Va bene il progresso, ma forse sarebbe meglio tornare un po’ indietro ogni tanto, permettendo alla loro fantasia di esser stimolata".

A stimolare la sua, ci sono state anche le tante collaborazioni artistiche, a partire dai duetti.

"Mi sono estremamente divertita e loro con me: c’è stato chi, come Emma, Chiara Galiazzo e Alessandra Amoroso, ha scelto la propria canzone, che cantavano da piccole. Abbiamo lavorato fra emozione e tranquillità andando a toccare con quei brani una corda particolare che sta dentro ognuno di noi".

E pure con Rocco Siffredi collaborerà? La vostra foto insieme ha fatto furore sul web.

"Ci siamo trovati in camerino alla fine del lavoro e abbiamo scattato: non immaginavo un riscontro del genere, ma se fosse una cosa simpatica, perché no? Certo, non nel suo campo! È una persona intelligente, molto carina e gentile: non c’entra ciò che fa, per me è un carissimo amico, dalla sensibilità pazzesca".

Alla fine, è stata l’unica partecipante allo Zecchino d’Oro a fare la cantante di professione. Cosa direbbe a quella piccola Cristina che cantava ’Il valzer del moscerino’?

"Ma guarda che destino che hai avuto! Ho iniziato a tre anni a cantare e prima con il coro, poi con le sigle, non ho più smesso. Sì, è stato proprio destino".

Cristina, vuol aggiungere qualcosa?

"Solo che aspetto tutti sabato per un pomeriggio in allegria".