Il circolo Arci diventa un caso politico

La consigliera Isoppo attacca: "I locali di proprietà del Comune sono stati dati in gestione senza una convenzione valida"

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Il circolo Arci è entrato nel mirino dell’opposizione politica. Le mancate disposizioni governative a sostegno del terzo settore e l’incertezza lamentata dai gestori del centro di aggregazione nel borgo collinare di Castelnuovo non hanno convinto la rappresentante della minoranza consiliare Maria Luisa Isoppo che ha lamentato la malagestione dell’immobile da parte dell’amministrazione sia da un punto di vista contrattuale che infrastrutturale. Puntando inoltre l’indice contro il presidente regionale Arci, Francesco Marchese, per anni assessore proprio nel Comune di Castelnuovo Magra.

"Ho già chiesto in passato – attacca Maria Luisa Isoppo – spiegazioni in merito al tema dei beni di proprietà comunali come nel caso della sede dell’Arci in piazza Querciola dati in gestione senza convenzione oppure con contratti scaduti. Questo rappresenta una grave inadempienza da parte dell’amministrazione comunale che per troppi anni non ha svolto il suo ruolo nè di promotore di un uso legittimo del bene pubblico in questione nè di sorveglianza delle condizioni dell’immobile".

La consigliera Isoppo infatti ha evidenziato le criticità strutturali dell’immobile sia all’interno che nella facciata invocandone un intervento adeguato. "La facciata - continua - è in condizioni fatiscenti, presenta vaste crepe e parti di intonaco e cornicione cadenti; inoltre, la piazzetta antistante non potrebbe essere occupata dai tavolini perchè sottostante alla facciata pericolante. All’interno, dove nel periodo Covid, sono stati fatti lavori di manutenzione, gli spazi non sono adeguati alle normative di sicurezza, non è mai esistito finora un impianto idrico di acqua calda e il locale uso cucina non è mai stato a norma". Nel mirino della critica oltre al Comune c’è finito anche Francesco Marchese che nel ruolo di presidente regionale Arci aveva sollecitato misure di sostegno a favore delle associazioni. "Trovo assurdo - conclude - che il presidente Arci prenda a cuore la causa del circolo dimenticando però che è privo di convenzione da moltissimi anni, anche quando lui stesso è stato assessore all’urbanistica del Comune e presidente del Circolo stesso per lunghi 10 anni e che versa in condizioni degrado e pericolosità. E’ stato amministratore per cui è grave che abbia lasciato insoluto il problema di fondo e cioè che i locali adibiti a bar sono usati dal circolo senza alcuna convenzione".

M.M.