Il Canale lunense tra tradizione e modernità

Il Canale Lunense, gestito dal consorzio di bonifica omonimo, fornisce acqua per irrigazione a 3000 ettari nella Val di Magra, Liguria. Con 150 km di canali, il consorzio ha 100 anni e ha implementato misure per affrontare la siccità, come la creazione di invasi per l'acqua piovana. Una pista ciclopedonale lunga 21 km, aperta nel 2017, segue il canale, promuovendo la mobilità sostenibile e valorizzando il territorio.

Il Canale lunense tra tradizione e modernità

Il Canale lunense tra tradizione e modernità

Il Canale Lunense è un’opera irrigua gestita dall’omonimo consorzio di bonifica. Lungo circa 23 km, serve una superficie di 3000 ettari. Il consorzio, che ha compiuto 100 anni, si occupa di distribuire acqua per irrigazione, grazie a 150 km di canali, nelle diverse proprietà e garantire l’approvvigionamento anche nei periodi di siccità alle coltivazioni della bassa Val di Magra, la più grande piana agricola della Liguria. La portata media del Canale è di circa 6000 m³ al minuto ma in rari casi il volume può scendere fino a 2,5 m³ al minuto. Per prevenire i periodi di “magra”, purtroppo sempre più frequenti, nel 2022 il Consorzio ha previsto la creazione di piccoli invasi per la raccolta dell’acqua piovana, da cui prelevare durante le emergenze idriche. Negli anni 2000 un importante finanziamento per il rifacimento delle sponde in cemento ha dato la possibilità di realizzare una pista ciclopedonale aperta nel 2017, con un percorso di 21 km, che segue il tracciato del canale. Inserita nel quadro della rete ciclabile Ligure, si snoda tra quattro comuni e due regioni, attraversa molti tratti immersi nella vegetazione tipica ed è utilizzata anche come percorso alternativo della via Francigena di valle. Ci ha spiegato l’architetto Elisabetta Scappazzoni che gli obiettivi perseguiti sono stati la valorizzazione del territorio collegando poli di interesse e l’incentivo all’uso dei mezzi di trasporto sostenibili e la riduzione dei contrasti tra ciclisti e veicoli.