REDAZIONE LA SPEZIA

Gli idrovolanti mettono le ali al turismo. Il golfo crocevia dei servizi a misura di vip

L’assessore Frijia: "Offerta ad un’ utenza qualificata: armatori di yacht, crocieristi di lusso, proprietari di ville, manager: linfa per l’economia"

Uno degli idrovolanti-tipo destinati al nuovo servizio di trasporto turistico

La Spezia, 10 aprile 2021 -  Il turismo mette le ali, fra corsi e ricorsi storici, confidando nel superamento dell’emergenza-coronavirus. L’antica vocazione della rada interna del golfo della Spezia ad essere - grazie alle sue acque protette - crocevia degli idrovolanti si fa riferimento per il futuro là dove bisogni montanti, contesto ambientale e intraprendenza sono proiettati alla sfida di trovare la quadra. Il tema è di quelli emergenti, ancora avvolti dal riserbo. Ma qualcosa trapela sull’onda del dinamismo del nuovo assessore al turismo Maria Grazia Frijia impegnato a traguardare l’offerta di nuovi servizi capaci di farsi linfa dell’economia che ruota sulle vacanze. In questo caso vacanze a misura di vip. Rivela in un misto di incoraggiamento e attesa verso gli attori che hanno delineato il progetto: "Da settimane sono in corso interlocuzioni a vario livello per verificare la fattibilità dell’approntamento alla Spezia di un servizio di trasporto aereo con gli idrovolanti: aerei quando volano nell’aria, natanti quando toccano il mare. Al Comune e ad altri istituzioni del territorio è stato presentato un progetto destinato, se attuato, a qualificare l’offerta turistica e a far riaffiorare la memoria della centralità avuta dal golfo come base degli idrovolanti militari".  

Chi sono i proponenti? "Persone di esperienza e lungimiranza. In questo momento non è il caso di dire di più perchè è in fase di definizione lo strumento societario col quale saranno date ali al progetto".  

Ci parli del progetto, intanto... "E’ stato concepito a motivo dei bisogni emergenti di una qualificata e variegata utenza che orbita sul territorio: armatori in essere e in divenire di yacht prodotti a La Spezia, crocieristi innamorati del nostro territorio, proprietari di seconde case che sono per loro seconde dimore, manager. Tutte persone per la quali il tempo è risorsa primaria e gli spostamenti veloci sono una necessità".  

Nel golfo già trafficato da unità di tutte le taglie, un servizio aerea non rischia di essere interferente e di gravare sull’ecosistema? "I mezzi sono a turboelica, ecosostenibili, silenziosi, con motori ’sigillati’ e a basse emissioni. Il pescaggio in mare è di 60 centimetri. Esiste possibilità di approntare spazi dedicati per decollo e ammaraggio in sicurezza degli idrovolanti; i corridoio saranno opportunamente segnalati e comunque separati dalle rotte abituali di navi mercantili, militari, traghetti turistici e unità da diporto".  

Dove? "Oltre porto Mirabello. Le prime verifiche tecniche sono promettenti".  

La dimensioni degli idrovolanti? "Sono capaci di ospitare otto passeggeri, oltre a pilota e copilota".  

Velocità? "Circa 350 chilometri orari. Bastano 15 minuti raggiungere Pisa o Genova, 25 minuti per Firenze".  

Autonomia di volo? "Quattro ore e mezzo, circa 1400 km".  

Collegamenti? "Con gli aeroporti da cui effettuare gli imbarchi dell’utenza-vip per il trasferimenti del golfo e viceversa".  

Puntualizziamola... "Parliamo di proprietari di imbarcazioni di lusso che da qui mollano gli ormeggi, aspiranti armatori che hanno commissionato ai cantieri navali del golfo la realizzazione dei loro sogni, manager di Fincantieri con necessità di spostarsi da Muggiano a Trieste e negli altri cantieri del Gruppo, proprietari di seconde dimore nel nostro circondario. Il servizio si apre anche all’utenza delle navi da crociera: con 25 minuti di volo è data la possibilità di avere contezza del territorio dalle Cinque Terre alle Apuane. Ma c’è di più..."  

Cosa? « Le connessioni dall’Idrosuperficie Golfo dei Poeti saranno praticamente infinite, dal momento che, essendo questi mezzi anfibi, possono atterrare in aeroporto come in qualunque specchio d’acqua di fronte a case e resorts e viceversa. I mezzi aerei, i cui allestimenti interni sono velocemente convertibili, potenzialmente potranno concorrere, peraltro, ad essere una risorsa per le attività di ricerca e soccorso in mare (SAR) sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto, soccorso sanitario ed anche per la protezione civile, con particolare riferimento all’avvistamento dei principi di incendio soprattutto nel periodo estivo".  

Obiettivi temporali per l’ approntamento del servizio? "Dalla primavera del 2022".

Quanti mezzi? "Due, in prospettiva quattro".

Già pronti? "No, sono ancora da ordinare. Ciò accadrà in relazione alla tempistica dei percorsi autorizzativi. I tempi di consegna dalla richiesta sono sull’ordine dei sei mesi".  

Basi di appoggio? "Uno scivolo dedicato a Cadimare. Hangar per ricoveri e manutenzioni nell’eliporto di Luni".  

Intanto la disponibilità ad approfondire la fattibilità del progetto dal punto di vista della sicurezza in mare arriva alla Capitaneria di Porto. Il comandante Giovanni Stella puntualizza: "Occorre prevedere che durante le operazioni di decollo e ammaraggio la navigazione nel corridoio di lancio sia vietata. Da una prima analisi non emergono problematiche di interferenza col traffico navale. Attendiamo che, costituita la società che intende proporsi per il servizio, sia presentato un progetto dettagliato, con richieste ufficiali, per estendere le interlocuzioni a tutti gli attori deputati al rilascio di autorizzazioni e pareri: Autorità di Sistema Portuale, Marina Militare e piloti del porto, in primo luogo".  

Corrado Ricci