"I soldi non bastano più" La Pa assiste 140 famiglie

"Difficile far quadrare i bilanci con i costi elevati di trasporti e materie prime". Nel 2022 la Cri per coprire le emergenze ha percorso più di 80mila chilometri

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di Elena Sacchelli

Il caro vita rischia di mettere in ginocchio sempre più persone e anche Spezia non è esente dalle conseguenze sociali provocate dall’aumento dei costi delle materie prime. Lo sanno bene i volontari della Pubblica assistenza di via Carducci, che, coordinati dal responsabile dei servizi alla persona Inaco Bianchi, si occupano attivamente di contrastare la povertà. "Purtroppo rispetto allo scorso anno è il numero di famiglie che abbiamo in carico – ha ammesso Tiziano Battaglini, presidente della Pa – è passato da 130 a 140. A questo si aggiunge un calo delle donazioni dei prodotti durante le raccolte alimentari e noi stessi, quando andiamo a fare la spesa per le famiglie, siamo costretti a farla in maniera più oculata". Non solo i cittadini, ma anche le realtà che si occupano di aiutare il prossimo, proprio come la Pa, devono fare i conti con l’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia elettrica e del gas. E se nel 2022 c’è stato un lieve aumento dei costi per quanto riguarda il carburante, a fare più paura è il 2023. La Pa spezzina ha optato per l’adozione delle carte carburante proprio per monitorare meglio le spese e risparmiare. In questi primi mesi la stangata è arriva con le bollette di energia elettrica e gas: gli aumenti oscillano tra il 30 e il 40 per cento. "Il grosso delle nostre entrate deriva dai servizi funebri che, fino a che ci sarà concesso, continueremo ad erogare – ha proseguito Battaglini –. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire con i nostri volontari, 100 quelli pienamente operativi, per non lasciare mai scoperta la sede. Una settimana al mese garantiamo anche i trasporti urgenti impegnando personale e una macchina h 24". Il presidente ci ha spiegato che garantire questo prezioso servizio alla cittadinanza ha un costo elevato: se un giorno di quella settimana non si effettuano trasporti si perde la possibilità di utilizzare la macchina in altro modo e non si riceve alcun rimborso. "Auspichiamo una modifica della legge regionale su questo aspetto – ha concluso – perché in altre regioni vengono erogati 200 euro al giorno per garantire i trasporti urgenti a prescindere che si effettuino o meno viaggi".

Nello spezzino oltre alla Pa, c’è un’altra realtà molto attiva che si occupa di assistenza. È la Croce Rossa italiana presieduta da Luigi De Angelis che grazie ai suoi 529 volontari – compresi quelli delle sedi distaccate di Fezzano, Muggiano, Santo Stefano e Calice al Cornoviglio – nel 2022 hanno effettuato oltre 5 mila trasporti per quanto riguarda i servizi di emergenza e 118 percorrendo 81mila 500 kilometri e più di 9 mila trasporti per garantire il servizio di trasporto sanitario arrivando a percorrere oltre 250 mila km. "Il prezzo dell’energia e del carburante associato ai costi maggiorati di materie prime, attrezzature mediche o ambulanze pesa molto su di noi – ha aggiunto il presidente De Angelis -. Nessun allarme al momento, ma se la tendenza dovrebbe restare questa per diverso tempo anche una realtà strutturata come la nostra potrebbe avere delle difficoltà". Insomma si fa sempre più fatica ad andare avanti soprattutto se si considera che le fonti di introito principali della Cri sono i rimborsi erogati dall’Asl. A queste si aggiungono le devoluzioni del 5x1000, i corsi di primo soccorso e tutta la parte di formazione che l’organizzazione eroga a pagamento. "Ringraziamo tutti i cittadini per le donazioni effettuate – ha concluso Luigi De Angelis – purtroppo per l’aumento del costo della vita abbiamo registrato una flessione anche in queste".