Gli arrestati per i furti hanno tutti un lavoro

Due sono dipendenti di una ditta dell’indotto navale, l’altro è camionista. La polizia sta dando la caccia all’uomo fuggito, ritenuto il capo della banda

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Non si può neppure dire che fossero dediti ai furti per necessità. Avevano infatti un lavoro che gli permetteva di abitare in affitto in un appartamento di via Veneto. Sono dipendenti di una ditta che opera in appalto nel cantiere navale Sanlorenzo Eliton Palaj di 33 anni e Venigjar Palaj di 23, due degli albanesi arrestati dalla squadra mobile della questura con l’accusa di essere gli autori di vari colpi effettuati nelle abitazione della città e della Val di Vara. Hanno ovviamente un regolare permesso di soggiorno. Anche il terzo arrestato albanese, che poi è loro cugino, Loni Trushaj di 41 anni in Italia con visto turistico, di professione fa il camionista. E non risultano precedenti specifici a loro carico.

Ieri mattina il giudice delle indagini preliminari Mario De Bellis ha convalidato gli arresti e disposto la custodia cautelare in carcere. Tutti e tre, difesi dall’avvocato di fiducia Luigi Fornaciari Chittoni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in quanto il legale non aveva ancora potuto consultare gli atti.

Da quello che emerge, si evince che i tre non fossero però le figure di spicco. Il capo sarebbe colui che nella serata di martedì è riuscito a scappare e sul quale sono in corso accurate ricerche da parte della squadra mobile. Si tratta dell’uomo che era a bordo dell’auto con Eliton Palaj alla guida e Trushaj, il quale, prima che l’auto si fermasse, dopo aver aperto lo sportello colpiva violentemente un agente, usciva dall’auto ingaggiando una colluttazione e, dopo essersi divincolato, fuggiva gettandosi in un canneto a bordo strada.

Si è trattato comunque di una brillante operazione condotta della squadra mobile e della squadra volante, sotto le direttive dei dirigenti Lorenzo Mulas ed Edoardo Bruno, che ha condotto al ritrovamento di refurtiva per oltre 100 mila euro tra orologi, bracciali, spille, collane, orecchini, anelli e catene d’oro, nonché occhiali, profumi e un gps tracker. Tutti oggetti rinvenuti e sequestrate nell’abitazione degli albanesi in via Veneto. La squadra mobile invita chi avesse recentemente subito furti in abitazione, a mettersi in contatto per una verifica sugli oggetti sequestrati nel corso dell’operazione e non ancora riconsegnati ai proprietari.

Massimo Benedetti