ALESSANDRA MASSEGLIA
Cronaca

"Giustizia ed eleganza erano i tuoi abiti etici"

La sorella di Paolo Masseglia, Alessandra, ricorda il celebre e apprezzato avvocato a un mese dalla scomparsa. "Sei sempre qua".

Alessandra Masseglia

E’trascorso un mese da quando ci hai lasciato (così si usa dire) ma quel participio passato è di un verbo sbagliato, non so trovarne un altro, ma è certo caro Paolo che sei qui.”Fra poco lo incontro” mi dico mentre salgo i 130 gradini che portano da te. L’affanno si mescola al ricordo e alla presenza che sento dentro di me e certo non solo io come sorella insieme a nostra mamma Bianca, a Elena e Marta, le tue adorate nipoti e ad Alessandra, la tua compagna. L’incontro è sempre reale, anche se non possiamo vederti che con la mente e con il cuore. Vogliamo pensare che la generosità, guida della tua vita, ci renda questo sentimento profondo della tua presenza. La tua casa, su in alto, in cima a tanti scalini, ci aiuta a pensarti come in attesa. Ti vedo davanti alla grandi vetrate ad arco, a guardare la cornice di Portovenere, l’azzurro del cielo e del mare nel quale amavi immergerti. Viaggiavi. Lo facevi sovente, andavi a incontrare altri mondi, culture, luoghi, amavi l’arte, la musica, la danza. La tua sete di intelligente curiosità, di spiritualità era il tuo bagaglio di viaggiatore. Andavi a incontrare bellezza, da riconoscere, respirare. La portavi sempre con te. Sai, Paolo, le persone che ti hanno conosciuto, stimato, voluto bene, mi fermano, mi raccontano di te. A volte qualche parola, a volte piccoli episodi. Scampoli di tempo che indicano tutti la tua disponibilità, la propensione all’ascolto, ma anche rispetto e riservatezza uniti alla gentilezza con cui offrivi anche un semplice saluto, se non un consiglio. “Paolo era una persona speciale, sempre disposto ad aiutare” mi ha detto un amico. Non è consueto in chi ha a che fare con la legge, col codice penale, con complicati processi. Eppure, pur nell’asprezza o durezza dei fatti, sapevi essere fedele ad una profonda umanità. Non ti sorprenderai se ti dicessi che parlano di te al presente. Così come sorrideresti al pensiero che entrando nella tua casa lassù le note di “You’ll never walk alone” sono rimaste, risuonano nell’aria, canzone famosa che amavi ascoltare. Le parole della speranza al tenere la testa in alto nonostante la tempesta, le ripetiamo e sottovoce continuiamo a cantarle. La tua forza nell’inseguire il giusto era come la tua impeccabile eleganza, un abito etico. E come potevi amare altre canzoni se non quella che indicava la sconfitta della solitudine. Un giusto non può che essere accompagnato. Ma è anche inno ufficiale della squadra di calcio del Liverpool, già tu grande sportivo! Ti sei distinto in tutto, sei stato e continuerai a essere un esempio per tutti noi, stimato professionista, in tanti ti ricordano proprio per le tue doti di comunicazione. Ricordo che nonostante il dolore degli ultimi tempi, domandavi sempre: ”Come sta mamma Bianca?”Tu che hai sempre seguito il motto mens sana in corpore sano, ti preoccupavi che anche mamma, nonostante gli anni, continuasse a mantenere allenati mente e corpo. Tranquillo, Paolo, mamma Bianca è qui. Noi tutti siamo qui. E tu tra noi:”You’ll never walk alone”.