GIANLUCA TINFENA
Cronaca

Gianfelice Facchetti e la passione per lo Spezia "Merito di mio papà e del libro sullo scudetto"

"Non mi sono perso una partita di questo inizio in serie A e al gol di Nzola su rigore nel finale con il Cagliari ho esultato insieme a mio figlio"

di GIanluca Tinfena

L’amore e la passione per lo Spezia si tramandano da una generazione all’altra oppure possono nascere da un colpo di fulmine, come è accaduto all’ospite della colazione di questa settimana. Lui è Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto Facchetti storico capitano dell’Inter e poi dirigente nerazzurro, uno degli eroi insieme ad Albertosi di quella sfida leggendaria Italia-Germania 4-3 al mondiale messicano del 1970. Dopo una breve esperienza da calciatore Gianfelice ha intrapreso con successo la carriera da attore e regista teatrale ed è proprio in questo contesto che è nata la sua passione per le aquile.

"Un giorno mio padre Giacinto mi portò a casa un libro che aveva avuto da Viganò all’epoca capo ufficio stampa dell’Inter, esattamente “Un giorno di allarmi aerei” di Napoletano che racconta la storia dei Vigili del Fuoco del 1944 che batterono il grande Torino, da lì nacque il mio interesse per lo Spezia e con il tempo ne sono diventato tifoso. Erano gli anni della presidenza di Paolillo e del forte legame della famiglia Moratti con il territorio spezzino. Spezia fu la palestra di futuri dirigenti nerazzurri, su tutti Piero Ausilio attuale responsabile dell’area tecnica dell’Inter. Iniziai a leggere il libro con grande interesse e pensai che quella storia era talmente bella e suggestiva che avrebbe meritato di uscire dai confini provinciali".

Cosa successe poi?

"Successe che a distanza di anni in riferimento a quella storia dello scudetto dello Spezia del 1944 ho scritto insieme a Marco Ciriello una sceneggiatura teatrale che ha debuttato nel 2017 al teatro Tertulliano di Milano e che in questi anni ha girato l’Italia. Meriterebbe anche di essere portata in tv, ricordo che ne parlai anche con Claudio Bonivento il regista della fiction del Grande Torino. In futuro chissà…"

A proposito di miracoli sportivi, l’impresa del 1944 può trovare analogie con la storica promozione in serie A dello scorso 20 agosto?

"Anche gli avvenimenti sportivi sono ricchi di corsi e ricorsi storici. Pensate a quel campionato giocato con gli stadi quasi vuoti a causa della guerra e pensiamo per un attimo agli stadi vuoti di oggi per l’emergenza della pandemia del coronavirus. Questa è un’analogia davvero incredibile. Di diverso c’è che all’epoca il destino aiutò quella squadra dei Vigili del Fuoco ad arrivare alla conquista di quel campionato, il successo dei play off dello scorso anno invece non ha nulla di casuale ma è frutto di una programmazione impeccabile di società, allenatore e squadra".

C’è qualcosa di simile tra quella squadra e quella di oggi che sta ben figurando in serie A?

"All’epoca in campo c’erano tanti leader. Mi piace sempre ricordare la figura di Tommaseo che marcò in quella sfida vinta 2-1 con il Torino Valentino Mazzola, era un vero leader ecclettico nel calcio così come nella vita, oppure Persia il primo libero moderno grazie all’invenzione del modulo tattico dell’allenatore Barbieri. Il modo di giocare innovativo per quegli anni di mister Barbieri fu quella marcia in più che mise in difficoltà squadre avversarie più quotate come Bologna, Venezia e Torino. Ora il modo di giocare dello Spezia di mister Italiano produce un risultato simile, ho seguito tutte le partite di quest’anno alla tv e la squadra gioca a memoria e mette in difficoltà chiunque proprio grazie ad una grande organizzazione di gioco. In questo Barbieri e Italiano sono simili".

C’è un giocatore dello Spezia attuale che vorresti in futuro nell’Inter?

"A pensarci bene mi piace molto Nzola. Lo vedrei bene come alternativa di Lukaku. Hanno caratteristiche simili, sarebbe un attaccante molto utile alla rosa di Conte. Al suo gol su rigore nel finale con il Cagliari ho esultato insieme a mio figlio. Di questo inizio di serie A non mi sono perso neanche una partita e ho trasmesso la passione per lo Spezia anche a mio figlio. Al sabato e alla domenica ci mettiamo davanti alla tv a guardare le gare dell’Inter ovviamente e quelle dello Spezia. La finale di ritorno del 20 agosto contro il Frosinone l’ho vista a casa di amici a Milano, quando gli ho detto di accendere la televisione per vedere i play off di serie B mi hanno guardato strano, poi hanno capito. Sono liguri anche loro di origine e tifano Sampdoria".