
Fogne, stop allo scarico in mare Il borgo collegato al depuratore
Dopo due anni dall’inizio dei lavori, è prossimo al capolinea del funzionamento il complesso sistema di invio al depuratore degli Stagnoni dei reflui fognari dell’abitato di Porto Venere, un sistema che ha il suo cuore pulsante sul molo Dondero e varie stazioni di sollevamento per affrontare le salite lungo il percorso che porta alla connessione, al Pezzino, con la rete che già serve Le Grazie e Fezzano.
Settimane contate, dunque, per l’uso della condotta di scarico del depuratore che, dagli scogli che fanno scudo al porto turistico porta al mare aperto: lo scarico è a circa 100 metri dalla costa, dove i fondali sono profondi 28 metri con l’effetto indotto della dispersione dei reflui depurati in un montante d’acqua notevole. Il futuro sarà all’insegna della tutela ambientale del mare finora interessato alle immissioni, che è contiguo a quello dell’oasi marina del parco regionale. Nei giorni scorsi il test in bianco dell’impianto, a breve inizieranno le prove di funzionamento cioè a dire immettendo nelle nuove condotte (che si sviluppano sotto strada per tre chilometri) i liquami del capoluogo con la prospettiva, a fine estate, di aggregare ad essi quelli provenienti dall’isola Palmaria.
Col responsabile di Acam Acque Massimo Costa facciamo il punto.
Quando sono stati effettuati i primi test?
"Sono avvenuti nei giorni scorsi. Nessuna criticità rilevata. Tutto funziona al meglio delle potenzialità; quelle previste sono ovviamente funzionali a fronteggiare il surplus di carico turistico estivo".
Cioè a dire?
"L’impianto è dimensionato per raccogliere le immissioni di tutti gli abitanti attualmente serviti (1.950 circa), oltre a quelli allacciabili in prospettiva sull’isola Palmaria (altri 1000 circa)".
Cosa accadrà ora?
"Nelle prossime settimane procederemo con l’attivazione del nuovo impianto con il collegamento dell’intera rete fognaria che oggi conferisce dalla stazione di sollevamento nel molo Dondero e alla condotta sottomarina. Tutte le fasi saranno seguite molto attentamente dagli operatori per evitare sorprese e proprio per questo daremo lo start definitivo solo dopo avere collaudato anche l’ultimo tassello e cioè il sistema di telecontrollo. Visti i risultati fino ad ora ottenuti, grazie all’esperienza e alla preparazione dei colleghi impegnati sia nella costruzione che nella messa in esercizio, penso che tutto potrà funzionare al meglio anche, come si suole dire, a caldo".
Quanto sono costati i lavori e come sono stati finanziati?
"I lavori sono costati complessivamente oltre 3 milioni di euro e sono stati interamente finanziati dal Piano degli Interventi approvato da ATO Spezia".
Corrado Ricci