Fedeli alla musica nel tempo Dagli anni Sessanta a oggi Resta, con la testa tra le note

Gli esordi con Luciano. Poi il successo con clienti di rango: da Cutugno alla Caselli a Zucchero. Sabato, nello storico negozio di strumenti e spartiti, il brindisi per celebrare l’anniversario. .

Fedeli alla musica nel tempo  Dagli anni Sessanta a oggi  Resta, con la testa tra le note

Fedeli alla musica nel tempo Dagli anni Sessanta a oggi Resta, con la testa tra le note

di Franco Antola

Graziella li ricorda bene quei tempi. Erano i primi anni Sessanta, lei poco più che bambina andava alle medie e papà Luciano, un innato amore per la musica, girava i locali della provincia come apprezzato cantante, proponendo i motivi più in voga dell’epoca. Una passione che ha segnato tutta la sua vita, anche lavorativa. La svolta, dopo l’esperienza delle orchestrine e le serate nelle balere del circondario, "fino a Viareggio", arrivò nel maggio del ‘63 quando, con l’apertura del negozio, la musica da passione divenne professione oltre che scelta di vita: dal ’Resta Quartet’ al ’Resta Strumenti Musicali’. Quanti ricordi, e quanto entusiasmo.

Quel negozio oggi in via Luigi Agretti 42, all’angolo con corso Nazionale, dopo il trasferimento, nel 1998, dai vecchi locali sul lato opposto della strada, allora una scommessa se vogliamo un po’ azzardata, negli anni è diventato il punto di riferimento dei musicisti spezzini, professionisti affermati, dilettanti, studenti e sognatori. Non era, quello di Luciano Resta, scomparso una decina di anni fa, il solo negozio specializzato, all’epoca sulla piazza c’erano nomi importanti come Biso, De Bernardi, Campi e, più tardi, Il Pentagramma. Anni intensi, per Resta, punteggiati di alti e bassi, ma con la tenace volontà di restare in piedi, condizionati dai gusti musicali in perenne evoluzione e un mercato sempre più competitivo dominato, nel panorama nazionale, da pochi grandi marchi. Ecco perché, sessant’anni dopo, Graziella Resta e la figlia Rossana, anima e braccio operativo del negozio, hanno deciso, sabato 27 dalle 15,30 in poi, di celebrare con un piccolo-grande evento l’inizio di quell’esperienza. Un brindisi e tanta musica dedicata agli spezzini che vorranno partecipare alla festa e ovviamente a Luciano, il fondatore della ditta.

Ad accoglierli, con Graziella e Rossana, l’altro figlio Alessandro (per molti anni in negozio e oggi fotografo di moda a Milano, un’inguaribile passione per la chitarra), Franco Messina, marito di Graziella, il nipote Steven (entrambi accomunati dall’amore per il piano) e anche l’ultima arrivata, l’altra nipotina, Sofia, solo tredici anni, innamorata del sassofono. "Una famiglia rimasta fedele alla musica anche in anni in cui rimanere a galla non è stato affatto semplice — racconta oggi Graziella — ma non ci siamo mai scoraggiati, anche nei periodi meno facili. Posso dire che sessant’anni dopo vado in negozio con lo stesso spirito. Abbiamo dovuto adeguarci, certo. Per esempio confrontandoci con l’avvento di Internet, un filone che segue soprattutto mia figlia Rossana. Il mercato nazionale è molto competitivo, i fornitori impongono contratti onerosi, obbligandoci così ad allargarci oltre i confini spezzini, arrivando fino a Genova che, detto per inciso, nel nostro settore non offre poi grandi opportunità. Bisogna puntare sulla quantità senza mai perdere di vista la qualità, con margini di profitto sempre risicati, cosa che ci ha costretto a rinunciare all’assunzione di personale dipendente al di fuori della famiglia".

Percorso non facile, dunque, quando si tratta di vendere strumenti ma anche di garantire un’assistenza costante e qualificata. Testimoniata del resto da ’clienti’ di rango che nel corso degli anni si sono rivolti agli strumentisti di casa Resta, da Peppino di Capri a Toto Cotugno, da Caterina Caselli a Zucchero Fornaciari. Senza contare il ruolo insostituibile di quel Tony Parisi, musicista poliedrico e ’padre’ di tutti i chitarristi spezzini. Un ruolo di ’supporto’ alla musica, quello di Resta, svolto da sempre con apprezzata professionalità, specie oggi che la vocazione della città si sta nutrendo di nuova linfa grazie al Conservatorio e alla sua crescita, con un’offerta di qualità che richiama schiere studenti anche dall’estero. Senza contare le nuove leve che maturano, in città, sui banchi delle medie — come alla Pellico — o al liceo Cardarelli. Autentici vivai di piccoli musicisti di talento con tanti sogni nel cassetto.