Farmacie, il vaccino soltanto ai laureati

La decisione dell’ordine ha scatenato le proteste dei dipendenti delle rivendite: "Lavoriamo insieme. La nostra vita vale quanto la loro"

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Il vaccino in base al titolo di studio. La clausola per sottoporsi alla campagna vaccinale stabilita dall’ordine dei farmacisti ha scatenato la polemica dei dipendenti delle farmacie non in possesso del diploma di laurea come espressamente richiesto nella convocazione. L’ordine professionale infatti ha inviato il programma di vaccinazioni che verrà adottato sabato e domenica all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana specificando che sarà riservato soltanto a farmacisti titolari e collaboratori, laureati, di età inferiore ai 55 anni.

Una clausola che ha immediatamente sollevato le polemiche dei dipendenti delle farmacie. A farsi portavoce del malcontento è stata Barbara Sergiampietri che lavora in una farmacia di Sarzana. "Noi siamo una squadra – ha spiegato – e la nostra vita vale quanto quella di un laureato con il quale lavoriamo gomito a gomito per tutto il giorno. Personalmente sono dipendente da 30 anni e credo di avere gli stessi diritti di chi lavora con me e questo l’ho fatto ben presente all’ordine dei farmacisti. Di questo ho parlato anche con i miei titolari che ovviamente non hanno nessuna colpa della situazione. Mi sento veramente offesa come persona perché non credo che di fronte a un vaccino si debbano fare delle scelte sulla base del titolo di studio, tenendo conto che anche chi lavora in una farmacia pur non essendo al banco è comunque potenzialmente a rischio. Il virus fa distinzione tra i tioli di studio? Non credo, per questo tutti i lavoratori a rischio devono avere la stessa dignità".

Intanto prosegue la campagna di vaccinazione per gli ultraottantenni. Ieri alla Beghi secondo giorno di vaccinazioni. Qualche perplessità e preoccupazione ha destato la presenza di anziani accompagnati, in alcuni casi, anche da due famigliari e con accesso diretto nei locali per via del maltempo. Una necessità momentanea dovuta alla pioggia – hanno assicurato gli addetti ai lavori – ma che non ha destato alcun allarme. E da stamani alle 8.30 sarà possibile prenotare le vaccinazioni anti-Covid in Liguria, per gli aventi diritto, anche nelle farmacie che effettuano servizio di prenotazione Cup. È stata infatti formalizzata ieri in Regione Liguria alla presenza del presidente Giovanni Toti l’intesa definita lo scorso 5 febbraio fra i vertici di Alisa, con il commissario straordinario Francesco Quaglia e le associazioni di categoria. L’accordo è stato sottoscritto anche da Assofarm, l’associazione delle farmacie pubbliche. Per prenotare la vaccinazione sarà necessario recarsi nelle farmacie muniti di tessera sanitaria e di un numero di telefono cellulare: al cittadino verrà rilasciato un foglio riepilogativo contenente i riferimenti della prenotazione (giorno, orario e luogo). Sarà possibile prenotare anche per conto di altri soggetti portando con sé in farmacia la tessera sanitaria della persona da vaccinare, sempre indicando un numero di telefono cellulare.

La prenotazione sarà gratuita. "Siamo molto contenti dell’accordo raggiunto con Alisa e Regione Liguria, con cui abbiamo lavorato proficuamente – ha detto la presidente dell’Unione Ligure Elisabetta Borachia –. Le farmacie svolgeranno il proprio ruolo con professionalità, fiere di rendere un ulteriore servizio alla cittadinanza anche in questa battaglia fondamentale".