MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

Precipita dalle scale, muore impiegato di 53 anni

Nell’androne di un palazzo nella centrale via Rezasco

Enrico Borachia

La Spezia, 6 aprile 2019 - E’ caduto nel vuoto dalla tromba delle scale ed è morto all’ospedale dopo oltre un’ora di disperati tentativi di rianimarlo. Il drammatico incidente è avvenuto ieri mattina poco dopo le dieci nel palazzo di via Rezasco 11, in pieno centro cittadino, ed è costato la vita a Enrico Borachia. Aveva 53 anni ed era un impiegato dell’Oto Melara. La moglie, Veronica Curletto, in quel momento si trovava in casa. La volante della polizia, intervenuta con due pattuglie non appena è scattato l’allarme, è impegnata nel ricostruire la dinamica di un episodio che non ha avuto testimoni. Al momento l’unica cosa che gli inquirenti hanno potuto escludere, è che la caduta sia avvenuta in seguito a una colluttazione.

L’ipotesi più probabile è quella di un malore che potrebbe aver colto la vittima mentre si trovava sulle scale. Più difficile ipotizzare che sia inciampato e abbia perso l’equilibrio, anche se la ringhiera non molto alta decisamente non lo ha aiutato. Sarà solo l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Federica Mariucci, a stabilire se ci sia stato un malore. Al momento non ci sono certezze neppure sull’altezza da dove sarebbe caduto Enrico Borachia, che abitava al sesto piano, considerando anche l’ammezzato. La polizia ipotizza che possa essere stato dal quarto piano, perché sulle scale sono stati trovati il telefono cellulare e uno zaino che la vittima, probabilmente, aveva in mano. Gli occhiali da vista e il mazzo delle chiavi di casa erano invece, sempre sulle scale, al piano ammezzato. Evidentemente la vittima li ha persi durante la caduta. Si tratta, in ogni modo, di un volo di almeno dieci metri, se non di più. Enrico Borachia non è morto sul colpo. E’ precipitato con la testa e potrebbe avere urtato con il corpo contro le ringhiere dei vari piani, anche se non ci sono dei segni evidenti. L’impatto nell’atrio del palazzo è stato violento, sul pavimento un lago di sangue. La macchina dei soccorsi è stata tempestiva. Trasportato nella shock room del Sant’Andrea, le condizioni erano gravissime ed Enrico Borachia è deceduto un’ora dopo nonostante i disperati tentativi dei medici.

Massimo Benedetti