Centrale, Enel costretta a ridurre le emissioni

Al ministero la conferenza dei servizi per il rinnovo dell’Aia sulla centrale: confermata per la fine del 2021 la ‘deadline’ del carbone

Enel

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La Spezia, 30 ottobre 2019 - Non solo la cessazione definitiva dell’impianto a carbone entro la fine del 2021, ma anche l’obbligo, da parte di Enel, di ridurre sensibilmente le emissioni nell’aria da qui fino alla dismissione. Due risultati importanti, quelli ottenuti ieri dal Comune della Spezia a Roma in occasione della riunione della conferenza dei servizi indetta dal ministero dell’Ambiente per il riesame complessivo dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dallo stesso ministero nel settembre di sei anni fa all’Enel per l’esercizio della centrale termoelettrica Eugenio Montale di Vallegrande.

La partita sul turbogas deve ancora giocarsi, ma nel frattempo l’amministrazione comunale spezzina – presente ieri assieme a quella di Arcola – ha ottenuto certezze su quella che sarà la fine dell’utilizzo del carbone nella centrale. La dismissione del carbone entro il 31 dicembre 2021 era nell’aria, già anticipata lo scorso 26 giugno dal direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi, e sollecitata settimane più tardi dallo stesso sindaco Pierluigi Peracchini in una lettera inviata ai ministri Luigi Di Maio e Sergio Costa.

La novità è invece rappresentata dall’introduzione, nel nuovo decreto autorizzativo, di nuovi limiti alle emissioni della centrale, più bassi e restrittivi di quelli attuali. Il ministero dovrebbe firmare il nuovo atto autorizzativo nell’arco di un mese. Entro sei mesi dal rilascio dell’Aia, Enel sarà tenuta a presentare il piano di cessazione definitiva dell’Unità SP3 a carbone, da attuare appunto entro il 31 dicembre 2021, e sempre entro sei mesi entreranno in vigore anche i nuovi limiti alle emissioni. In questo percorso, Enel dovrà dettagliare un programma di fermata definitiva, pulizia, protezione passiva e messa in sicurezza degli impianti di produzione, delle relative apparecchiature e degli stoccaggi associati.

Soddisfatto il sindaco Pierluigi Peracchini. «Due grandi risultati. Dal 2021, per la prima volta da quasi 50 anni, alla Spezia non sarà più utilizzato il carbone per produrre energia elettrica. Inoltre, è stato deciso che entrerà in vigore un abbassamento dei limiti delle emissioni entro sei mesi dal decreto autorizzativo: un altro successo non scontato. Un primo fondamentale tassello è stato messo: mai più carbone. Per i nati negli anni Sessanta o Settanta – rilancia Peracchini – questa svolta di dismissione nell’uso del carbone era semplicemente impensabile e irraggiungibile: oggi abbiamo raggiunto questo traguardo importante, e vigileremo affinché tutto il crono programma venga rispettato».

Un punto fermo che ora più che mai apre interrogativi sul futuro dell’area, sulla quale la stessa Enel vuole realizzare una centrale a turbogas: argomento, questo, sul quale il Consiglio si è più volte spaccato, trovando unità con il via libera alla delibera con cui Palazzo civico ha messo mano al Puc e, con una variante, ha ridisegnato le aree produttive, vincolandole al divieto di utilizzo di combustibili fossili. Matteo Marcello