CHIARA TENCA
Cronaca

Effetto guerra sulla esportazioni. Disoccupazione, numeri negativi

Presentato da Confindustria il rapporto di Banca d’Italia sullo stato di salute della Liguria. Dati da luci e ombre .

Presentato da Confindustria il rapporto sull’economia regionale stilato dalla filiale genovese della Banca d’Italia. Sotto a sinistra Mario Gerini (Confindustria) e a destra Antonio Carro (Cisl) (foto d’archivio)

Presentato da Confindustria il rapporto sull’economia regionale stilato dalla filiale genovese della Banca d’Italia. Sotto a sinistra Mario Gerini (Confindustria) e a destra Antonio Carro (Cisl) (foto d’archivio)

Un potere d’acquisto che tiene, un calo in alcuni dei settori chiave per lo Spezzino, esposti alle congiunture internazionali e alla fine dei bonus. Questa la tendenza principale emersa dall’analisi del rapporto stilato dalla sede genovese della Banca d’Italia ’L’economia in Liguria’, presentato ieri a Confindustria La Spezia. I dati raccolti dalla divisione analisi e ricerca economica territoriale della Lanterna, sono stati illustrati da Davide Revelli e Valentino Bado. Nel 2024, l’attività economica della regione è cresciuta dello 0,5%, condizionata da conflitti e tensioni geopolitiche e commerciali. Nell’industria, se il fatturato e gli investimenti sono stabili, le ore lavorate in marginale aumento, il dato negativo a due cifre riguarda l’export, con quasi il -25%, e un’esposizione al mercato Usa.

Luci ed ombre nel mercato immobiliare, in cui se il superbonus è in forte riduzione, gli investimenti pubblici trainati dal Pnrr tengono a galla il settore, che registra un leggero calo delle compravendite di abitazioni. A sorpresa, nessun exploit del turismo: crescono dello 0,4% le presenze turistiche, ma solo nella componente straniera, calano del 6,1% i crocieristi e il dinamismo del terziario è difeso dai traffici portuali in leggera ripresa (0,8%). Nello Spezzino i dati non sono positivi: crolla l’export, con un -9,8% (navi stabili, in calo macchinari e metalli, in aumento prodotti alimentari), aumentano leggermente, dallo 0,8% all’1,9% le ore nelle casse edili; in negativo anche settori trainanti negli ultimi anni come il turismo, con un -1,1% nelle presenze e un -11,7% dei passeggeri. Nei porti, traffici in riduzione (-1,7%) con segmento container in crescita (8,7%). Capitolo occupazione: stabile in Liguria, con un tasso di disoccupazione in calo (al 5,4%); nella provincia della Spezia si registrano un’occupazione in leggera crescita (0,9%), ma un tasso di disoccupazione in lieve aumento (al 5,2%).

Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato in termini reali (1,4%); si alzano le retribuzioni e cala l’inflazione dell’inflazione (scesa allo 0,8% in media d’anno) con beneficio per i consumi, saliti dello 0,4%. Aumentano dello 0,2% i prestiti, con un più 0,9% alla Spezia, il credito al consumo e in provincia i mutui (+0,2%), ma non in Liguria (-0,6%); i tassi di interesse diminuiscono e prevalgono i mutui a tasso fisso; si riducono i depositi bancari (-0,8%; -1,2% in provincia), ma aumentano ancora i titoli a custodia presso le banche (12% circa). Nel 2024 è aumentata sia la spesa corrente (7,2%), sia quella in conto capitale (18,5%), grazie anche alle risorse assegnate con il Pnrr e sono cresciuti soprattutto gli investimenti fissi, effettuati per la maggior parte dai Comuni. Nella provincia della Spezia (rif. Istat anno 2022) sono i servizi a farla da padrone con il 78,6% del valore aggiunto - a fronte di una tendenza regionale del 77,7% che supera di oltre cinque punti percentuali quella nazionale, pari al 72% - , seguiti da industria con il 15,7% (Liguria al 15,1%, Italia al 20,2%), costruzioni al 5,3% (6,3% e 5,7%) e agricoltura, con uno 0,4% in controtendenza a fronte dell’1% e 2,1%.

C.T.