E’ un fantasma il detective di Susanna Raule

Con lo pseudonimo Vanessa Riley la scrittrice spezzina ha pubblicato il romanzo ‘urban fantasy’ di successo

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"Piacere, sono Vanessa S. Riley". Con grande stupore abbiamo scoperto, però, che davanti avevamo la scrittrice spezzina Susanna Raule. Non sapevamo fosse lei, naturalmente, ma nessuno, fino a pochi giorni fa, ne era al corrente: ‘Il detective fantasma’, romanzo di successo uscito alla fine dello scorso anno, è proprio suo. Il perché ce lo spiega proprio Susanna. "Le statistiche dicono che gli italiani comprano malvolentieri i libri fantasy dei loro connazionali – afferma – , a meno che non siano per bambini o giovani adulti. Forse è semplice esterofilia, che però non si estende ai gialli o alla narrativa". Peraltro il libro è più un giallo, che un fantasy. "Al massimo lo definirei urban fantasy o weird. A quanto pare i lettori italiani... odiano ancora di più comprare urban fantasy o weird scritti da italiani". Il libro è il seguito de ‘Il Club dei cantanti morti’, un testo veramente interessante che, probabilmente, aveva risentito di quel pregiudizio, oltre del periodo d’uscita (nel momento della diffusione del covid). È stato l’editore Fanucci, che ben conosce le dinamiche del mercato, a decidere per lo pseudonimo straniero, Raule ha accettato. E hanno avuto ragione. "I nuovi lettori – spiega l’autrice – sono rimasti spaesati e borbottano che la storia pregressa del protagonista (Jack Wyte) non sia spiegata abbastanza bene. In compenso i vecchi lettori non si sono accorti che il libro fosse uscito, tranne un’esigua minoranza. Sono contenta di tutto ciò? Insomma, sono ligure, quindi ‘contenta-contenta’ è uno stato d’animo che non capisco nemmeno". Un suggerimento ai nuovi lettori: approfondite con ‘Il Club dei cantanti morti’".

Questo si legge nella biografia dell’autrice Vanessa S. Riley, che pare trascorra il suo tempo libero studiando i tarocchi e setacciando Manhattan ‘alla ricerca di rare fiale di profumo per l’aldilà e del misterioso cocktail che piace tanto agli spettri’. Ma un pezzetto di trama la anticipiamo? Jack Wyte è morto. La sua morte è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono "Come sei morto?" ti dà il diritto di rispondere "È una lunga storia". Si lascia alle spalle una carriera nella Squadra Omicidi che gli ha fatto male alla salute, una vita solitaria, una ex-moglie con cui non parlava da anni, una figlia ormai adulta e l’amore di Dare, l’unico essere al mondo che può vedere i fantasmi ma non vuole più vedere lui. Morire, in realtà, per lui è stato solo l’inizio. ‘Il detective fantasma’ (The detective ghost), è disponibile negli store online e nelle librerie, con la traduzione dall’inglese di Susanna Raule.

Marco Magi