Dopo l’inaugurazione di una mostra, una passeggiata ai giardini o al mare, un libro da Adel o un aperitivo al Bar Peola, la cena alla trattoria Carlino era una meta fissa per migliaia di spezzini. Enzo Campri, il titolare di quello storico locale chiuso nei primi anni Novanta, si è spento nei giorni scorsi nell’ospedale Sant’Andrea all’età di novant’anni. Classe 1930, era figlio di un ristoratore che aveva aperto inizialmente in viale Amendola (negli anni Venti) e poi sempre in quella piazza vicino all’attuale Camec, ma dall’altra parte della strada (dove poi era rimasto il fratello). Dal 1961 aveva creato quella trattoria (poi conosciuta da tutti come Carlino il giovane), ritrovo serale dell’intellighenzia spezzina, che lì amava conversare e anche discutere animatamente sui temi più scottanti. Era il simbolo di una Spezia culturalmente viva degli anni Sessanta e Settanta. E lui, molto gentile, disponibile e socievole, sapeva come trattare tutti loro. Si sentivano a casa insomma e, seppur con idee diverse, ognuno poteva passare un momento piacevole. Tra i tanti di allora, Patroni, Acerbi, Loprieno, Calcagno, Cozzani, Lupi, Guerrieri, Reggio, Cardinali, Fregoso e Fusco. Era poi pure il ristorante simbolo della città alla domenica. Alla moglie Annamaria e al figlio Giancarlo, giungano le nostre condoglianze.
Marco Magi