Matteo Marcello
Cronaca

Due metri quadri ad alunno. No mascherine

La conferenza Stato-Regioni recepisce le proposte della Liguria per la scuola. Ok alle mense, con menù semplificati. Niente plexiglass

No al plexiglass e alle mascherine in classe, sì alla mensa, magari con menù semplificati. La ricetta della Regione Liguria per l’avvio del prossimo anno scolastico è pronta, ed è ben lontana dalle proposte cervellotiche fin qui arrivate da Roma. Le proposte lanciate da Genova sono state recepite ieri nel documento licenziato dalla Conferenza delle Regioni, e che presto finirà sul tavolo del ministro Lucia Azzolina. Una condivisione unitaria, quella degli enti regionali, che difficilmente troverà l’opposizione del Governo: il rischio è che un’imposizione romana possa generare uno strappo istituzionale, con le Regioni pronte a quel punto ad adottare linee guida proprie.

"Il nostro no al plexiglass è categorico, perché non è immaginabile che un bambino debba seguire lezioni circondato da lastre di plastica – spiega l’assessore regionale all’istruzione, Ilaria Cavo –. Su questo, così come su altri punti, c’è stata la piena condivisione della Conferenza". Altro nodo che dovrà essere sciolto entro poche settimane è anche quello dell’utilizzo di mascherine da parte degli alunni e personale scolastico. Anche in questo caso, la posizione di contrarietà della Regione Liguria è netta. "L’idea che stiamo portando avanti – spiega ancora l’assessore regionale – è che l’alunno utilizzi la mascherina solo in occasione dei propri spostamenti all’interno dell’istituto, dove è più alto il rischio che il distanziamento sociale venga meno. Al contrario, crediamo che non sia necessario l’utilizzo del dispositivo se lo studente è seduto al proprio banco, a maggior ragione se dentro le aule sono garantite le regole del distanziamento".

Tra i punti che hanno trovato consenso unanime tra le Regioni, anche quello di garantire ad ogni alunno uno ‘proprio’ spazio di circa due metri quadrati all’interno dell’aula, così come anticipato nei giorni scorsi anche dal viceministro dell’istruzione, Anna Ascani. Un parametro che però rischia di non essere rispettato proprio da tutti gli istituti, a causa degli spazi esigui e di classi troppo numerose: se nell’entroterra – dove le classi sono meno popolose e gli spazi a disposizione più ampi – la regola sarà facilmente rispettata, al contrario nelle città potrebbe creare qualche grattacapo ai presidi, chiamati a gestire classi dai numeri importanti e spazi non sempre ampi. Nell’incontro tra Regioni (l’assessore Ilaria Cavo fa parte del gruppo tecnico di lavoro della Conferenza chiamato ad occuparsi dei temi scolastici, ndr.), si è parlato anche di didattica a distanza, anche alla luce degli ultimi sviluppi da Roma che ipotizzavano un’alternanza nella frequenza degli alunni a scuola, con turni anche all’interno della stessa classe: una parte in classe, un’altra collegata via web da casa. Una soluzione che non ha trovato molti consensi, neppure dall’assessore ligure all’istruzione.

"Un’ipotesi che scartiamo: a settembre non ci sarà alcuna didattica a distanza, gli alunni andranno tutti in classe" è la presa di posizione dell’assessore regionale, anche alla luce delle problematiche che potrebbero riflettersi sulle famiglie: nel caso in cui entrambi i genitori lavorassero, i bambini si troverebbero soli a casa; circostanza che costringerebbe le famiglie a mettere mano al portafogli per trovare qualcuno che possa seguire i propri figli durante la ‘lezione scolastica-domestica’. L’assessore regionale dà certezze anche sulla ripresa del servizio di mensa scolastica, come ribadito anche mercoledì nell’incontro con gli addetti alle mense scolastiche che avevano organizzato un sit in in piazza De Ferrari a Genova per sensibilizzare sulla propria situazione lavorativa. "Ci sono dei punti imprescindibili per la ripartenza, e uno di questi è la fruizione del pasto a scuola, magari con menù semplificati. Un servizio importante, che significa anche ripartenza per ditte e lavoratori che si occupano della ristorazione scolastica: i tremila addetti delle mense scolastiche liguri chiedono giustamente garanzie" afferma l’assessore regionale. Certo è che il tema scolastico è molto sentito non solo dai genitori, desiderosi di capire cosa accadrà a settembre con l’avvio del nuovo anno scolastico, ma anche dai sindaci.

È datata inizio maggio la missiva con cui il sindaco di Borghetto Vara Claudio Delvigo aveva proposto al ministero della pubblica istruzione di riprendere l’attività scolastica già prima della fine dell’anno, in quelle scuole che avessero rispettato, nei numeri, negli spazi e nell’uso dei dispositivi di protezione, le maggiori condizioni di sicurezza a tutela degli alunni. Da Roma però non è arrivata alcuna risposta.

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