Due concerti al ’Puccini’. Note degli studenti borsisti

Oggi e domani, a partire dalle 18, nell’auditorium Fiorentini del Conservatorio

Due concerti al ’Puccini’. Note degli studenti borsisti
Due concerti al ’Puccini’. Note degli studenti borsisti

Un doppio appuntamento per onorare degli studenti meritevoli. Oggi e domani, infatti, nell’auditorium Mario Fiorentini del Conservatorio ‘Giacomo Puccini’, si terranno, a partire dalle 18, i concerti dei premiati in due selezioni interne, dedicate rispettivamente alla memoria del dottor Bruno Paccagnini, grande amante della musica, e del dottor Marco Morale, quest’ultimo anche sassofonista jazz di valore.

Due concerti per i vincitori delle borse di studio: al primo parteciperanno Dario Maraviglia, Eleonora Sofia Podestà, Nicolò Accarpio e Giacomo Mattolini, al secondo Valentina Cannavacciuolo, Gabriele Guidi, Leonardo Bocchia, Giacomo Ciardi e Davide Ruglioni. "Vi aspettiamo numerosi per festeggiare i nostri studenti e studentesse", dichiarano dal Conservatorio di via Settembre 34. L’ingresso è libero.

Stasera, invece, a partire dalle 21, sarà possibile assistere all’ultimo evento di ‘Trasversalità 2023’ – festival musicale curato dal Conservatorio Puccini e dal liceo musicale Cardarelli, in collaborazione con la cooperativa ’Arc en Ciel’ e l’associazione ’Dionee musicali’ – con l’esecuzione di sette composizioni per strumento solo di Goffredo Petrassi: un’occasione da non perdere per ascoltare i capolavori di uno dei più grandi compositori italiani del ‘900. Protagonisti Alessandro Cazzato al violino, Lapo Vannucci alla chitarra, Alessio Toro alla viola, Francesca Tirale all’arpa, Arcadio Baracchi al flauto e Vanessa Sotgiu al pianoforte. Verrà presentato, nell’occasione, il cd ‘Goffredo Petrassi: monologhi – Solo works’. Il progetto, ideato dal violinista Alessandro Cazzato, si configura come un affascinante viaggio musicale che si dipana tra le composizioni per strumento solo di Goffredo Petrassi – qui raccolte per la prima volta in unico album – e offre la possibilità di apprezzarne, in un unico sguardo, la scrittura compositiva dei sei strumenti coinvolti, qui intenti in veri e propri monologhi strumentali. In queste elitarie e raffinate nugae (come le definiva Mario Bortolotto) la fantasia e l’innovazione strumentale permettono un’accurata riflessione sul rinnovamento del linguaggio tonale e, sebbene con molta libertà ed estro, sull’organizzazione seriale, con l’intento di saggiare linguisticamente tutte le potenzialità tecniche e timbriche di ogni strumento, per giungere nell’area del virtuosismo strumentale, in qualche modo consanguineo alla musica.

Marco Magi