
di Gianluca Tinfena
È uno dei nuovi arrivati in casa Spezia ad aver impressionato di più per qualità, costanza e rendimento e con i suoi 3 gol realizzati in maglia bianca è fino ad ora il centrocampista della rosa di mister Italiano ad aver segnato di più. Tommaso Pobega è diventato uno dei Cardini del centrocampo aquilotto e il suo gol di Napoli resterà per sempre impresso nella memoria storica dei tifosi perché ha suggellato di fatto la prima vittoria in serie A contro una big del calcio italiano. Triestino di nascita, classe 1999, Pobega è reduce da una brillante stagione in B con maglia del Pordenone a pochi passi da casa. E proprio a Pordenone che gli è stato coniato il soprannome di Harry Potter per quella sua somiglianza con il celebre mago scovata il primo giorno di allenamento dal suo ex compagno di squadra Lucas Chiaretti.
Cosa ti piace fare nel tempo libero dal calcio?
"Sono uno tipo molto casalingo e quando rientro a casa dagli allenamenti mi siedo al computer a seguire le lezioni on line dell’università telematica alla quale mi sono iscritto lo scorso anno. Vorrei laurearmi per tempo in Economia e sono quasi in pari con gli esami, è un bell’impegno e ci vuole molta costanza. Quando mi resta tempo guardo qualche serie tv su Netflix. Le ultime più belle che ho visto sono Lupin e La regina degli scacchi".
Qual è stato l’esame fino ad ora che ti ha dato più soddisfazione?
"Ho studiato volentieri storia economica che ho superato con voto 29, ma anche statistica è andato molto bene con un buon 28. Non prendetemi troppo per secchione ma sto pensando anche al mio futuro dopo il calcio".
Hai 21 anni ed hai ancora una lunga carriera davanti a te. Ma sai già cosa farai dopo che spenderai le scarpette al chiodo?
"So già che non vorrò far l’allenatore o un ruolo di campo, mi piacerebbe rimanere nel calcio in ambito manageriale oppure cambiare completamente prospettiva. Avere la laurea è un primo traguardo che mi sono prefissato per avere in piano b".
Sei arrivato alla Spezia a settembre in pieno lockdown. Qual è la cosa che fino ad ora ti ha affascinato di più della nostra città?
"Sinceramente non ho avuto modo e tempo di vedere molto ma sono rimasto colpito dal fascino di Portovenere. Un paese davvero incantevole sul mare. Quando si poteva nel giorno che avevamo libero mi è capitato di andarci spesso a passeggiare per svagarmi e ricaricarsi in vista degli impegni sportivi".
Sei cresciuto nel Milan dove hai fatto tutta la trafila delle giovanili, poi Pordenone, ora Spezia in serie A. Ti senti già pronto per essere il prossimo anno da Milan?
È una domanda che mi fanno spesso. Per saperlo bisogna trovarsi nella situazione per potersi giocare le proprie carte. Di sicuro spero di avere la mia possibilità per dimostrarlo, ma so che anche il mio futuro passa dalla salvezza dello Spezia e lotterò con i miei compagni per ottenerla".
Hai segnato un gol importante a Napoli dando un dispiacere a Gattuso, l’allenatore che ti ha fatto crescere nella Primavera del Milan. Cosa gli hai detto a fine partita?
"Conoscendo l’umore del mister quando perde non mi sono permesso di avvicinarmi. Scherzi a parte è un tecnico che mi ha insegnato molto e sta dimostrando di essere tra i migliori allenatori del nostro campionato".
Hai giocato nelle giovanili del Milan con Donnarumma e altri giocatori che attualmente militano in serie A, a chi sei ancora legato da un rapporto di amicizia?
"Con Donnarumma ho giocato un anno, poi lui a 14 anni giocava già con ragazzi più grandi ed ha esordito in A a 16 anni. Era già di un altro pianeta. Mi senti ancora spesso con Gabbia, mi fa piacere che sia diventato titolare nel Milan".
Hai notato qualche similitudine tra Rino Gattuso e l’attuale tuo mister Vincenzo Italiano?
"Sono stati entrambi centrocampisti e da giocatori erano già allenatori in campo. Sono entrambi energici e sanno come motivarti. Mi hanno dato tanto anche perché hanno giocato nel mio ruolo e ogni loro consiglio è stato e sarà prezioso per la mia crescita".
Qual è la critica più frequente che ti ha fatto mister Italiano?
"Con lui c’è uno splendido rapporto. Soprattutto nella parti iniziale del campionato mi diceva di migliorare la gestione della palla e dei momenti della partita. Aveva ragione, mi sto impegnando molto nel migliorare".