
Dissonanze armoniche di Salvadeo. Personale di street photography
È del 1972 la sua prima grande mostra fotografica, che fu dedicata al mondo contadino della Lunigiana, terra dove ha vissuto per molti anni e alla quale è legato da un profondo vincolo affettivo. Cesare Salvadeo, 52 anni dopo, presenta ‘Dissonanze armoniche’, personale di street photography, che inaugura sabato a Sarzana, alle 18.30, nello spazio dell’associazione Factory di via Fiasella 94. Per il decano della fotografia spezzina, trenta le opere esposte, rigorosamente in bianco e nero, mentre altre numerose immagini, sempre dedicate alla fotografia di strada, saranno proiettate in loop su un monitor all’interno dello spazio espositivo.
La mostra sarà visitabile fino al 7 marzo nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalla 18 alle 20. "Il mondo di Salvadeo, che dal quartiere, per cerchi concentrici, si allarga a tutta la città, con felici incursioni nella passeggiata Morin, è un mondo internazional popolare, non solo per i tanti riconoscimenti ricevuti e le tante mostre a cui ha partecipato – scrive Paolo Asti in un testo dedicato alla mostra – . Internazionale perché il suo linguaggio si rifà alla grande tradizione della fotografia mondiale: al bianco e nero di Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau; popolare perché, non solo i soggetti sono costituiti molto spesso dalla gente comune, uomini, donne, bambini, lavoratori, ma perché la sofisticatezza del suo lavoro si esprime con semplicità, capace di arrivare a tutti senza bisogno di mediazione alcuna". Dopo l’approccio iniziale sul mondo rurale, fin da subito è il reportage di strada o ‘street photography’, ad appassionare Salvadeo trovando, in quelle che lui definisca immagini del vivere quotidiano colte al volo, istantanee di frammenti di vita, attimi ‘decisivi’ carichi di ironia e, spesso, di poetico humour. "Nelle sue immagini, grazie a dissonanze visive, il luogo è solo un pretesto per ritrarre l’umanità che ne fa parte". Proprio come nella musica. "Dove il rapporto di più suoni non consonanti crea dissonanza, nelle fotografie di Salvadeo ci sono elementi fissati dall’obiettivo che danno una percezione della realtà dissonante da come solitamente è percepita. La capacità di introdurre con eleganza elementi di ironia e di creare patos emozionale, riporta poi la visione d’insieme dell’immagine in una coralità visiva armonica. Il risultato è quello di spingere lo spettatore a riflettere su quel che i nostri occhi solitamente non vedono, una realtà dissonante appunto, che pone in sintonia gli occhi, il cuore e la mente dell’autore con i nostri. In sostanza, voglio riassumere così: se fotografare significa scrivere con la luce, Salvadeo ha la capacità, con la sua macchina fotografica, di riscrivere per i nostri occhi".
Marco Magi