
Due residenti mostrano la discarica di Ruffino (Pitelli) e il cedimento della strada dopo l’ultima alluvione
La Spezia, 11 aprile 2019 - Schiacciati dal ‘peso’ della discarica. Un’altra bomba d’acqua in terra spezzina e gli abitanti di Ruffino richiamano l’attenzione sull’ex discarica di Pitelli per parlare dei problemi ambientali che fan perdere sonno, salute e serenità alla maggior parte dei residenti. Dopo anni di battaglia, e richieste cadute in un abisso di vuoto, c’è chi ancora spera in una mobilitazione mirata a risolvere la nodosa questione che, a detta dei cittadini, dovrebbe interessare tutti gli spezzini e, in particolare, le nuove generazioni.
Così, sollecitato dai compaesani, Massimo Pannone si è fatto ancora una volta portavoce di un malessere comune scrivendo una mail al sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, per segnalare le condizioni della strada franata con l’ultima alluvione (salita Ruffino), esprimere perplessità e preoccupazioni sullo stato di salute del mare del Golfo a seguito d’ingenti riversamenti di terra nelle acque e, infine, per chiedere un sopralluogo e un’attività di monitoraggio all’assessore con delega all’ambiente. «Sono anni che denunciamo una situazione divenuta ormai insostenibile – dice Pannone –. Parlo della discarica che continua imperterrita a produrre inquinamento e per lo più continua a sporcare non solo il territorio ma anche il nostro mare. Abbiamo segnalato più volte alle istituzioni responsabili il problema della discarica e del terreno che frana finendo in mare in rilevanti quantità».
Secondo il cittadino, per evitare riversamenti di terra in mare, sarebbe necessario costruire una diga davanti ai terrazzamenti realizzati all’ex discarica. In questo modo la terra non non potrebbe più immettersi dentro al corso d’acqua che attraversa il quartiere (ovvero, il canale del Vescovo) per poi fuoriuscire in mare, sparpagliandosi. «Avevo anche pregato l’assessore all’ambiente di monitorare la situazione e di venire a Ruffino per rendersi conto della situazione – continua – ma ancora nessuna risposta è stata data ai residenti.
E proprio in occasione degli ultimi eventi è successo di nuovo, strada franata e centinaia di metri cubi di terra riportata per la messa in sicurezza, è finita in mare incanalandosi tramite il canale del Vescovo che scorre nel quartiere, creando, a mio parere, un danno ambientale non di poco conto». Chi ha preso a cuore la vicenda non demorde e chiede un incontro con le autorità competenti. Un’occasione fertile per avanzare domande utili a far luce su temi di interesse pubblico. Ad esempio, chiarimenti in merito alla natura del terreno che oggi ricopre l’ex sito di stoccaggio. Infine, guardandosi attorno per ammirare l’amato quartiere, alcune persone del luogo aprono il cancello per entrare nell’area verde di Ruffino. Nel piccolo parco-gioiello che potrebbe essere valorizzato attraverso una cura del verde più costante puntuale rimozione della spazzatura.
Giulia Tonelli