REDAZIONE LA SPEZIA

Dipendenti Enel in sciopero: presidio e corteo in centro. "Fare luce sul nostro futuro"

Nel mirino il piano di esternalizzazioni con cambio di orari e riduzione dello smart working. "Lottiamo per un’azienda che guidi la transizione energetica e investa sulle professionalità"

Presidio dei dipendenti Enel

La Spezia, 9 marzo 2024 – Otto marzo di sciopero per i dipendenti di Enel, che ieri mattina si sono ritrovati in presidio sotto la Prefettura, alla Spezia e in tante altre città italiane.

Una mobilitazione nazionale, che secondo i sindacati ha raggiunto un’adesione di oltre il 90%, motivata da una rivendicazione non di tipo economico. "Siamo qui riuniti sotto il palazzo del Governo – ha sottolineato Paolo Musetti, della Cgil – per unica ragione: non possiamo rimanere passivi rispetto ad un disimpegno dell’azienda nel suo fondamentale ruolo di traino del paese. Enel ha rappresentato uno dei motori dello sviluppo italiano, a livello energetico e anche tecnologico, ma negli ultimi tempi ci sembra molto più interessata alle dinamiche finanziarie che a una seria programmazione industriale".

La protesta è contro le terziarizzazioni e le smobilitazioni, Enel ha infatti annunciato nei mesi scorsi esternalizzazioni di attività core, un cambio di orario di lavoro per gli operativi di e-distribuzione e riduzione dello smart working. "Lottiamo – precisa Massimo Ismani della Uil – per un’azienda che guidi la transizione energetica, che investa sulle persone e la loro professionalità, che faccia assunzioni e che crei valore per il paese. Di un’Enel che pensa solo ai valori della borsa, dismettendo parti importanti delle proprie attività e delle proprie competenze, peggiorando le condizioni di lavoro ad operai e impiegati, l’Italia non sa che farsene". Da sotto la Prefettura, dopo che una piccola delegazione è stata ricevuta dal prefetto Maria Luisa Inversini, i lavoratori (oltre 80, l’adesione è stata superiore al 90%) si sono spostati in corteo fino a piazza Cavour, dove hanno distribuito volantini e parlato con i passanti.

"È importante – ha spiegato Paolo Borzani della Cisl – che tutta la città non rimanga indifferente a questa vicenda. Spezia è il tipico esempio di una riconversione energetica che prevede una desertificazione dell’occupazione. I vecchi accordi con l’azienda prevedevano una sostituzione 1 a 3, ovvero che per tre dipendenti che venivano pensionati si sarebbe proceduto ad un’assunzione. Al momento quel patto risulta carta straccia".

Vimal Carlo Gabbiani