CORRADO RICCI
Cronaca

Deltaplano localizzato nel bosco: il pilota è morto sul colpo

Nulla da fare per Fabio Rossi dopo 28 ore di ricerche febbrili. L’individuazione col drone, il recupero con l’elicottero dei vigili del fuoco in un luogo impervio. Il pm dispone il sequestro del velivolo a motore

Il trasporto delle spoglie di Fabio Rossi da parte dell’elicottero Drago

Pignone (La Spezia), 25 agosto 2020 - Una piccola chiazza bianca e arancione nel verde rigoglioso del bosco: l’ago nel pagliaio. Erano le 18,30 quando gli occhi elettronici di un drone dei Vigili del fuoco hanno localizzato un frammento di tela del deltaplano di cui si erano perse le tracce domenica a mezzogiorno, dopo il decollo dal campo volo di Borghetto. Un’immagine, quella rilanciata agli operatori a terra, che ha prodotto un’impennata di speranza, quella di poter recuperare vivo il pilota Fabio Rossi, 56 anni, idraulico di professione. Impossibile, però, arrivare in quel luogo impervio a piedi: un canalone immerso in una fitta boscaglia. Ce l’hanno fatta però gli aerosoccorritori dell’elicottero Drago calandosi dal velivolo. La battuta è durata poco. E, purtroppo, ha stroncato le attese: nulla da fare per il deltaplanista che, riverso sul terreno, era ormai morto da ore. E’ finita in tragedia la vicenda che, da domenica pomeriggio, aveva tenuto la comunità col fiato sospeso, soprattutto la gente di Casale di Pignone dove Fabio abitava con la moglie Paola e da dove, alle 10,30 del giorno festivo, era partito per concedersi l’ennesima esperienza da Icaro dei tempi moderni. Il suo cuore ha cessato di battere pochi chilometri ad ovest della sua terra natia. Le ultime immagini rimaste impresse nella mente sono quelle dei luoghi a lui cari che amava sorvolare, per cogliergli come pochi. Questa volta è stato fatale. Il pm di turno Elisa Loris ha dato il nulla osta alla rimozione del cadavere. Lo stesso è stato recuperato e trasferito in elicottero nel campo sportivo di Pignone. Da lì il trasbordo in un mezzo delle pompe funebri per il trasferimento all’obitorio della Spezia. La notizia della morte di Fabio è stata data con estrema delicatezza alla moglie Paola, ai figli Riccardo, Giorgia e Ilaria. Per tutta la giornata la coniuge aveva seguito il dipanarsi delle ricerche dalla cabina di regia: l’unità di crisi allestita nei pressi del Comune di Pignone. Da lì sono state orientate le operazioni che hanno visto interagire vigili del fuoco, volontari del Soccorso alpino, operatori della Protezione civile, militi della Pa. E anche, nella notte, gli aerosoccorritori della Guardia Costiera, in volo con l’elicottero Nemo dotato dei visori notturni. «Non mollate ..."è stato per ore l’appello accorato di Paola insieme alla gratitudine verso di si è speso nelle ricerche, sempre più circoscritte dopo il monitoraggio degli avvistamenti del deltaplano in volo Fra i testimoni anche il sindaco di Pignone Ivano Barcellone. Che ora piange un figlio di Pignone. "Siamo vicini alla famiglia con la quale ci eravamo messi a disposizione per le ricerche. Speravano di riabbracciare e riavere fra noi Fabio. Purtroppo dovremo porgergli l’ultimo saluto. Lo faremo stringendoci forte ai suoi cari". © RIPRODUZIONE RISERVATA