Deborah in maglia azzurra "Sogno una vita a spicchi"

Nata in Libia ma adottata quando era piccola da una famiglia di Ceparana. Convocata per il raduno dell’under 16 in programma al PalaFiera di Pesaro

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Quindici anni compiuti lo scorso 19 luglio ed un sogno che si realizza: vestire i colori della Nazionale. Deborah Varone scrive un nuovo capitolo nella sua breve, ma già significativa storia cestistica: è stata, infatti convocata – unica ligure su 24 atlete – per il raduno con la rappresentativa under 16 femminile in programma fino ad oggi al PalaFiera di Pesaro, agli ordini di coach Giovanni Lucchesi. Saranno 12 le selezionate per gli Europei di categoria in programma ad Izmir dall’11 al 19 agosto: questo l’obiettivo da cogliere, ma portare i colori azzurri è già per questo centro di 185 centimettri un traguardo da festeggiare. Anche perché i suoi progetti per il domani sono pienamente in linea con quanto le sta accadendo. "Sogno un futuro da professionista – spiega – e questa nuova avventura è un passo in avanti. La convocazione mi ha resa felicissima: per festeggiare, ho portato da mangiare per una settimana agli allenamenti nelle diverse squadre".

Al plurale, perché Deborah milita nell’under 17 Basket Academy del presidente Daniele Lombardi, con cui è approdata ai campionati nazionali e regionali esordienti ed è stata convocata nella selezione ligure e l’under 19 della Cestistica Spezzina. E per saggiare la pallacanestro dei grandi, partecipa anche alla preparazione della prima squadra di coach Marco Corsolini, che milita in A2. Facile immaginare quanto sia impegnativa la sua quotidianità. "A volte faccio anche doppio allenamento – spiega – e in tutta la settimana sono cinque, più le gare e lo studio per il liceo scientifico ’Pacinotti’: alla fine, riesco a conciliare sia sport che studio, mantenendo una media del 7.08". La favola di Deborah è tanto cestistica, quanto di vita: nata in Libia e subito arrivata in Italia, è stata adottata da papà Fabio e mamma Chiara, con cui vive a Ceparana e ha formato la prima coesa squadra della sua storia personale. Da qui, un crescendo di soddisfazioni, con quella palla a spicchi in mano che non è stata – a dire il vero – il suo primo amore sportivo. "Ho iniziato a giocare a otto anni con il Basket Follo del presidente Attilio Amadori – spiega –, prima mi sono dedicata a tennis e pallavolo. La base dei miei risultati è l’impegno: ho voglia di farcela e quando non riesco, mi arrabbio. Non voglio che ciò accada, quindi faccio bene". La mentalità vincente c’è, e anche un idolo ispiratore non da poco. "Fra le donne, nessuna in particolare, ma se dovessi scegliere un cestista, direi LeBron James, stella dei Lakers, per cui tifo". E chiude con un auspicio e i doverosi ringraziamenti. "Sono l’unica ligure arrivata qui: sarebbe bello che il movimento femminile in regione si movimentasse e venisse più valorizzato. Detto ciò, desidero ringraziare chi mi ha allenata ed aiutata ad arrivare fin qui: Danilo Gioan, Fabrizio Sturlese, Beatrice Morselli, Eugenio Bonanni, Marco Corsolini, Giulia Zampieri, oltre che i presidenti e i dirigenti delle squadre in cui gioco e ho giocato".

Chiara Tenca