GIANLUCA TINFENA
Cronaca

David Sassarini con lo Spezia della Turchia Allenatore in seconda del Fatih Karagumruk

A marzo lo ha chiamato mister Farioli nella squadra di un quartiere di Istanbul, matricola terribile come le Aquile e col solito modulo 4-3-3

di Gianluca Tinfena

Se lo Spezia ha incantato e appassionato gli sportivi di tutta Italia con il bel gioco, marchio di fabbrica dell’allenatore Vincenzo Italiano, abbiamo scoperto che in Turchia c’e’ una squadra che ha fatto altrettanto nel campionato appena concluso.

Si tratta del Fatih Karagumruk, club dei sobborghi di Istanbul, tornato nella massima serie turca proprio nel 2020 dopo ben 36 lunghi anni di attesa.

Storia da matricola terribile simile a quella dello Spezia, solito modulo 4-3-3 incardinato sul possesso palla e soprattutto uno spezzino come vice allenatore.

Tutte queste analogie ci hanno portato ad invitare a colazione questa settimana il tecnico spezzino David Sassarini, secondo di mister Francesco Farioli sulla panchina del Fatih.

Com’è nata l’opportunità di allenare in Turchia?

"Eravamo a metà marzo di quest’anno quando ho ricevuto la chiamata di mister Farioli. Ci conosciamo da tempo, da quando lui era con De Zerbi al Sassuolo. Mi disse che avrebbe avuto la sua prima occasione di fare il primo allenatore in un club emergente della capitale e se me la sentivo di lasciare tutto per seguirlo nel suo staff. Avevo bisogno di una nuova sfida e ho accettato volentieri. Abbiamo chiuso la stagione all’ottavo posto e abbiamo ancora due anni di contratto. Pensa che abbiamo battuto alla penultima giornata il Besiktas nel derby, poi loro hanno ugualmente vinto il titolo per un solo gol di vantaggio nella differenza reti arrivando a pari punti con il Galatasaray. È stata un’annata molto positiva per noi. In squadra abbiamo trovato molti ex del campionato italiano: Viviano ex Samp e Fiorentina, Borini ex Roma e Milan, ma anche Biglia, Zukanovic, Castro e Jorquera. Siamo andati vicini alla qualificazione in Europa League, ci proveremo il prossimo anno".

Che cosa ti ha lasciato questa esperienza?

"Mi ha dato la possibilità di conoscere da vicino un calcio in evoluzione. La cosa che mi ha stupito di più è vedere che moltissimi club turchi hanno lo stadio di proprietà. Hanno investito negli ultimi cinque anni nelle strutture e questo sarà importante per l’immediato futuro. Prima di riprendere il campionato dopo la sosta di marzo siamo andati in ritiro e la cosa impressionante è che in Turchia ci sono alberghi con tanto di stadio per la preparazione sportiva. E poi ho avuto modo di vivere a Fatih, uno dei quartieri più belli di Istanbul. È una città davvero ricca di cultura e di fascino".

Da lontano hai seguito la cavalcata dello Spezia verso la salvezza?

"Assolutamente si. In Turchia fanno vedere tutte le partite del campionato italiano. Ho seguito tutte le partite dello Spezia e da spezzino ho gioito per questo straordinario traguardo. Conosco Vincenzo Italiano e gli ho scritto qualche messaggio dall’estero. La sua idea di gioco ha fatto la differenza sovvertendo ogni pronostico. Della squadra mi ha impressionato la crescita esponenziale di Giulio Maggiore. Si è ambientato in serie A con una facilità disarmante. È un centrocampista davvero completo tra i più promettenti in assoluto".

A proposito di allenatori emergenti italiani, al Fatih Karagumruk sei vice di un mister di soli 32 anni.

"Verissimo. Francesco Farioli ha appena compiuto 32 anni. È originario della provincia di Lucca e ha fatto tanta gavetta partendo come me dai dilettanti. Ha imparato molto lavorando tanti anni con De Zerbi a Benevento e Sassuolo. Se uno così giovane allena una prima squadra a livello europeo significa che ha grandi qualità. Glielo dico sempre che è un predestinato. Tra qualche anno lo vedremo in un top club europeo. Gli auguro di fare la carriera che sta facendo Jurgen Nagelsmann nuovo allenatore del Bayern Monaco che ha 34 anni".