REDAZIONE LA SPEZIA

Dall’amore irrefrenabile al gran gelo La parabola di tifosi per l’allenatore

Ma c’è anche chi sarebbe disposto a riaccoglierlo se decidesse di tornare indietro

Due anni incredibili, indimenticabili, passando dall’amore irrefrenabile alle freddure dolorose. Tutto nacque il 19 giugno di due anni fa quando mister Vincenzo Italiano arrivò allo Spezia portato dall’ex ds aquilotto Guido Angelozzi. Reduce dalla vittoria del campionato di Serie C alla guida del Trapani, l’uomo di Ribera approdò in riva al Golfo promettendo uno Spezia vincente: "Nella vita bisogna essere sempre ambiziosi - affermò - e noi vogliamo ottenere grandi risultati. E’ nostra intenzione vincere e divertire il più possibile". A dire il vero i primi mesi a Spezia non furono semplici per il tecnico agrigentino: dopo sei giornate di campionato la sua squadra stentava a ingranare con soli quattro punti raggranellati. Furente la contestazione dei tifosi dopo il match perso al ‘Picco’ per 4 a 2 contro il Trapani, con Angelozzi che ci mise la faccia e, d’accordo con i vertici del club, confermò l’allenatore. Dopo l’ulteriore sconfitta casalinga contro il Benevento (Spezia penultimo a quattro punti), ecco arrivare la svolta con la vittoria di Pescara che innescò la risalita, portando le Aquile a chiudere la regular season al terzo posto a quota 61 punti. La scintilla dell’affetto tra Italiano e il popolo bianco, cresciuta di giornata in giornata, toccò il suo apice ai play-off. È proprio in quelle serate di metà agosto, quando migliaia di tifosi aquilotti scesero in piazza per sostenere a distanza gli Aquilotti nei match contro il Chievo e il Frosinone, che scoppiò il rapporto speciale tra gli spezzini e Italiano. La sua frase, "Nessun limite, solo orizzonti" e la sua arrampicata sulla rete ad abbracciare i tifosi il giorno della promozione in Serie A sono diventati un cult. Da lì a poco la conferma alla guida delle Aquile in Serie A, fortemente voluta da Volpi e Chisoli, nonostante le avances del Genoa e un legame divenuto ancora più forte con Spezia e gli spezzini. Eloquenti le parole pronunciate dal tecnico a La Nazione nel novembre scorso: "Mi è entrato nel cuore tutto ciò che è Spezia, sia in ambito calcistico che fuori. Sono affezionatissimo. Essendo poi stato il mister della Serie A credo sia normale essere diventato un aquilotto come voi, lo resterò per sempre". La cavalcata trionfale verso la storica salvezza in Serie A non ha fatto altro che eleggere Italiano idolo di un intero popolo, con quello striscione appeso in viale Italia a testimoniare l’affetto degli spezzini verso l’uomo di Ribera: "Vincenzo....Spezzino". Il resto è storia recente con il rinnovo del contratto lo scorso 2 giugno, la dichiarazione di amore di Italiano ai tifosi in estasi e l’inattesa chiamata della Fiorentina assecondata dal tecnico. Gli spezzini, in un misto di incredulità e arrabbiatura all’ennesima potenza, gli si sono rivoltati contro: Italiano è passato da re incontrastato del Golfo, "il nostro Mourinho", all’uomo che ha fortemente deluso le aspettative del cuore. Anche se, per taluni, restano spiragli di apertura ai sentimenti: "Se tornasse indietro saremmo disposti a riaccoglierlo".

Fabio Bernardini