MATTEO MARCELLO
Cronaca

Dal carbone alle cisterne di gnl. È bagarre sull’utilizzo del molo

Un parte della banchina sarà usata dall’azienda del gruppo Snam per il progetto di truck loading. Il gruppo Tarros bussa al Tar. Sommariva: "La concessione è chiara, per noi la questione è chiusa".

Dal carbone alle cisterne di gnl. È bagarre sull’utilizzo del molo

Dal carbone alle cisterne di gnl. È bagarre sull’utilizzo del molo

La prima tessera del complesso puzzle delle aree portuali di Fossamastra è ormai completato. Il ripristino del molo Enel è al rush finale – mentre per la riconsegna dell’intera area marittima in concessione al colosso dell’energia bisognerà aspettare agosto –, e questo dovrebbe sbloccare l’intervento proposto da Gnl Italia, che in una piccola parte della banchina realizzerà un pontile per l’approdo del battello elettrico con a bordo i camion cisterna, in quella che sarà una spola pressochè continua con il rigassificatore di Panigaglia nell’ambito del progetto di truck loading. Di certo, non sarà un passaggio di consegne immediato nell’utilizzo delle aree demaniali, almeno secondo quanto lasciano trapelare le istituzioni. Sull’ormai ex molo Enel giace da mesi un ricorso al Tar presentato dal gruppo Tarros contro la decisione dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale di concedere a Gnl Italia una parte della banchina che, da piano regolatore portuale, rientra nel progetto di ampliamento che dovrebbe essere realizzato nei prossimi anni proprio dal Terminal del Golfo. "L’iter amministrativo del progetto truck loading dovrebbe concludersi entro quest’anno – spiega il presidente dell’authority portuale, Mario Sommariva –. Gnl ha in corso la costruzione del traghetto elettrico in un cantiere in Olanda, e credo ci siano tutte le condizioni per avviare questo servizio. Quello di Gnl Italia è un progetto integrato, che comprende anche il vessel reloading, e rappresenta per il nostro porto un fatto positivo: avere un ’distributore’ a servizio del porto e delle navi che attraccano significa acquisire maggiore competitività sul mercato. Lo scorso anno, delle novecento navi costruite nei cantieri di tutto il mondo, attorno alle cinquecento sono state costruite per essere alimentate a gnl. La direzione è questa".

Rimane tuttavia una certa dose di incertezza per il ricorso presentato dal gruppo Tarros. "Abbiamo avuto moltissime interlocuzione con Tarros, e noi riteniamo di aver risolto la questione, perchè è tutto scritto nella concessione, che è un atto amministrativo di valore. Nella concessione rilasciata a Gnl Italia c’è scritto chiaramente che quando Tarros farà gli investimenti e avrà necessità di queste aree, il punto di approdo di Gnl sarà ricollocato in un altro sito, e dove spostarlo sarà un nostro compito. Per noi molto semplicemente non esistono problemi, perchè la concessione è un impegno contrattuale, non è una opzione vaga". Nel frattempo, al netto della porzione di molo destinata allo sbarco dei camion cisterna, l’Autorità di sistema portuale si sta interrogando sull’utilizzo delle aree marittime adiacenti. "Ci sono attività che possono insediarsi, al di là dell’impegno che è stato preso con Snam. È un’area molto grande, che può avere utilizzi molteplici, che stiamo ovviamente vagliando. La riqualificazione delle aree Enel con la messa in pristino del pontile e delle aree a mare rappresenta un’occasione storica per la città della Spezia – aggiunge Sommariva –. Si presenta la possibilità per progetti di rigenerazione urbana, produzione di energia da fonti rinnovabili e l’occasione per nuovi progetti industriali. Il porto, che con i suoi investimenti e i suoi progetti infrastrutturali e di innovazione, è uno dei motori essenziali di questa fase di trasformazione della città, vuole essere un interlocutore fondamentale del processo di riconversione in corso. Di particolare importanza sarà la partnership con Enel, nel solco dei protocolli d’intesa stipulati già nel 2021, nei diversi progetti di decarbonizzazione delle attività portuali che vedono nell’elettrificazione delle attività operative, a partire dal cold ironing, il fulcro del porto di domani".