"Visitare, conoscere, amare, cucinare, fotografare, scrivere sempre in ordine sparso". Ecco la ricetta di Andrea Travel Blogger, al secolo Andrea Massalongo, titolare del Levante Residence di via Vappa, che dopo anni passati a fare l’architetto e dopo aver riconvertito lo stabile dell’ex mobilificio Maggiani in struttura ricettiva, ha lasciato l’Ordine e si è reinventato come operatore turistico. Anche lui ha subito la crisi del settore, fortemente colpito dalla pandemia, ma non è certo rimasto con le mani in mano, come dimostra questa sua originale creatura letteraria.
Come ha fatto fronte alle pesanti problematiche determinate dal Coronavirus?
"Ho cercato di indirizzare il marketing verso chi poteva nei fatti venire qui, passando dai turisti ai lavoratori. Un nuovo bacino di utenza che da me avrebbe potuto trovare un alloggio sicuro, essendo case con cucina indipendenti e mancando la promiscuità degli alberghi: si sentono più al sicuro dal punto di vista sanitario. Prevalentemente, arrivano per la nautica, l’edilizia o la difesa".
È cambiato tanto il suo lavoro?
"In quello che ho sempre chiamato urban resort ora non ci sono più visitatori da ogni parte del mondo a cui spiegare le bellezze dei nostri posti e con cui interagire avendo molto in cambio anche a livello personale; ovviamente abbiamo avuto delle perdite".
Come ha sfruttato i ritmi ridotti?
"Ho cercato di sviluppare nuove attività all’interno del residence per esser pronto per la ripartenza: ho ristrutturato bar e spazi comuni, realizzato il ristorante interno. Inoltre, ho lavorato anche su me stesso, seguendo corsi di cucina gourmet e da barman. Ho cercato di utilizzare tutto il tempo a disposizione per creare occasioni da sfruttare, anche il blog (https:andrea-food--travel-emotion.webnode.it) va in questo senso".
Leggendone i post, balza agli occhi un approccio originale, partendo già dai titoli.
"Ho voluto offrire una vetrina di situazioni e informazioni al turista, sia per invogliarlo a venire qui, sia per mettergli a disposizione input utili quando si troverà sul territorio. Chi arriva, deve sapere che Spezia ne offre miliardi e che non ci sono soltanto le Cinque Terre. Non volevo copiare i soliti blog o le solite guide, ma creare emozioni e sensazioni: se si legge la storia del Cappon Magro ("My name’s Magro, Cappun Magro", ndr.) raccontata dallo stesso piatto, rimarrà certamente più impresso rispetto a un approccio didascalico. E che dire della storia del rosone di Corniglia ("Corniglia hot", ndr.)? Non la dimenticherete neanche fra dieci anni".
Certo, anche i suoi studi passati l’hanno aiutata. Ma sembra esserci di più.
"Questo blog, che scrivo volentieri, racchiude la mia cultura di ex architetto e l’approccio che ho sempre avuto: quando andavo per le città, mi colpiva di più lo spaccato di vita quotidiana, rispetto all’emergenza architettonica, che magari avevo studiato. Da un particolare si può costruire sopra una storia. Inoltre, mi è sempre piaciuto scrivere: ho pubblicato libri sull’architettura industriale e sui quartieri popolari spezzini. Ma ci metto dentro anche la passione per la cucina, che ho approfondito, e l’amore per il viaggio. Un work in progress con cui guardo avanti in questi tempi di crisi".
Chiara Tenca