Cura Fincantieri-Rina per l’Arsenale Crosetto annuncia la valorizzazione

Avviato uno studio per il rilancio industriale delle aree dello stabilimento. Entro luglio una prima versione

Cura Fincantieri-Rina per l’Arsenale  Crosetto annuncia la valorizzazione
Cura Fincantieri-Rina per l’Arsenale Crosetto annuncia la valorizzazione

L’annuncio arriva nel bel mezzo di un discorso iniziato leggendo un testo preparato dallo staff (questione di ringraziamenti da inanellare senza dimenticare nessuno, compreso quello al vescovo che però non era presente alla cerimonia inaugurale) e proseguito a braccio cercando lo sguardo dei vip in platea: autorità, industriali, delegazioni estere, seduti in fregio alla darsena dell’Arsenale dove troneggiava il Vespucci ed era stata fatta piazza pulizia dei tre relitti di sommergibili (collocati fuori dalla portata degli sguardi orientati a non intercettare le magagne).

"Abbiamo avviato uno studio con Fincantieri e il Rina per valorizzare l’Arsenale della Spezia, per superare le sue criticità e rilanciarlo sul piano industriale per il bene nazionale e del territorio". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo gli elogi a Cristiana Pagni per l’evoluzione di Seafuture che il politico aveva marcato stretto fin dagli esordi ("Sembrava una folle idea, è diventata una grande realtà"), evidenziando il valore delle strategico delle visioni con riferimento al Camillo Benso conte di Cavour.

Ora è Crosetto a tracciare la nuova rotta, guardando ai fasti del passato, per un futuro di sviluppo. Fuori della cinta Arsenalizia i sindacati rilanciano la protesta per l’agonia dello stabilimento; poco distante i pacifisti vorrebbero che diventasse la nuova frontiera dello sviluppo urbano. Il ministro della Difesa, invece, annuncia la svolta. Accade dopo il discorso del sindaco Pierluigi Peracchini che, all’udire le parole sul gioco di squadra con Fincantieri e Rina, non palesa espressioni di sorpresa. Deduzione: se lo aspettava. Anzi ci più, ha fornito l’assist dopo aver ripercorso l’operazione Miglio Blu e prima di elevare Spezia a capitale mediterranea della marineria: "Occorre che il territorio possa essere gestito sempre al meglio, senza stravolgerlo, senza consumarlo. E questo può avvenire recuperando spazi scarsamente utilizzati che in questo contesto diventano patrimonio collettivo, ritrovando luoghi lasciati all’abbandono e ripristinando aree dismesse dove poter costruire nuove infrastrutture che possano essere a beneficio di chi la nostra città la vive tutti i giorni, per vivere o lavorare, e di chi la sceglierei per passarvi anche solo un breve periodo, magari in vacanza". Industria e turismo in condominio della cittadella segreta dove ci può essere spazio per varie funzioni, senza interferenze.

Crosetto rilancia nell’infopoint con i media, dopo aver passato in rassegna gli stand dispensando sorrisi e strette di mano. "Abbiamo messo insieme una squadra: Difesa, Fincantieri, Rina per fare di questo arsenale un modello italiano da poter poi esportare in tutto il mondo; un modello di efficienza, di tecnologia, di qualità. Certo, il lavoro da fare è tanto perché ci sono decenni accumulati di mancato utilizzo, carenza di risorse, cattiva manutenzione. Nei prossimi anni, dovrà essere fatta una rivoluzione che consenta a questo arsenale di diventare non solo un punto di riferimento per La Spezia e per la Liguria,ma per l’Italia e l’Europa".

Lo staff della comunicazione fa scudo alle domande dei giornalisti che vorrebbero sapere di più. Solo all’uscita dalla base Crosetto si concede per un ultimo interrogativo: il rilancio industriale andrà di pari passo con lo sviluppo del Museo Navale?

"Le radici sono la base del futuro. Anche in quest’ambito si sta sviluppando uno studio di fattibilità...". Un accenno da approfondire nelle more della gara promossa da Difesa Servizi per la gestione del Museo navale il cui bando già tratteggia l’espansione. Il presidente del Rina (e presidente di Promostudi) Ugo Salerno intanto palesa soddisfazione per il coinvolgimento nell’operazione-rilancio dell’Arsenale: "Siamo orgogliosi; faremo la nostra parte". L’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero svela: "Da un mesetto stiamo lavorando pancia a terra allo studio; a luglio dovremmo chiudere una prima versione. L’obiettivo è valorizzare asset strutturali e competenze arsenalizie". Il capo di stato maggiore della Marina Enrico Credendino conferma ma non molla sul piano delle assunzioni del personale civile: "Andranno avanti". E allo stesso rileva: "Le necessità di manutenzione non sono solo quelle tradizionali. Ora le navi sono digitalizzate. Di qui un nuovo modello allo studio". Della serie: le risposta ai bisogni arrivano dall’industria privata. E Fincantieri, annunciando ieri la nuova nave Fcx proposta al mercato ha rappresentato il futuro. Parole chiave: ciber security; ecostenibilità; salute e sicurezza.

Corrado Ricci