
Nel mirino dei carabinieri anche i bulloni della cerniera del ponte
La Spezia, 15 aprile 2022 - Altri indagati eccellenti – un ex presidente e due ex segretari generali dell’autorità Portuale – per il crollo del ponte della darsena di Pagliari avvenuto il 12 maggio dello scorso anno. Questione di scarica barile, garantismo e salvaguardia degli esiti degli accertamenti giudiziari (irripetibili) da compiere per risalire a cause e responsabilità dell’incidente che, fortunatamente senza feriti, ha assestato un brutto colpo agli operatori della nautica gravitanti nel sito ( rimasto con le ali tarpate per effetto dello ’sbarramento’ prodotto dal ko dell’impalcato, non ancora rimosso in pendenza della perizia disposta dal gip).
Lo scaricabarile è q uello palesatosi nell’avvio dell’incidente probatorio che si è risolto, ancor prima degli accertamenti sul campo, nello stillicidio delle iscrizioni sul registro degli indagati per effetto delle rappresentazioni dal fronte di chi era già finito sulla graticola giudiziaria. Atti compulsati e quindi dovuti. Gli indagati - a seguito della memoria presentata dal collaudatore Luigi Calvanese - sono saliti a 35. Le new entries sono chiamate in causa per gli incarichi di vertice assunti nella fase della genesi progettuale e costruttiva della struttura. Dopo gli altri ex presidenti dell’Ap, finisce nel calderone Giorgio Bucchioni che ha guidato l’ente dal 1994 al maggio del 2005 e che nel 2004 firmò il contratto per la costruzione del ponte: "Sono stupito, meravigliato e amareggiato" si limita a dire. Gli ex segretari generali tirati per giacchetta sono Marco Ceglie, in plancia dal primo agosto del 2001 alla fine del 2005 e Davide Santini, al vertice dal primo gennaio del 2010 all’8 dicembre del 2016 (nel periodo intermedio, operava Franco Pomo, già chiamato a rispondere del suo ruolo di rup fin dall’avvio dell’inchiesta). In pista gli avvocati difensori Federica Giorgi, Silvio Petta e Daniele Caprara, itra.
Dopo le voci rimbalzate, ieri la nota stampa - senza nomi - diffusa dal procuratore Antonio Patrono per esplicitare la ratio della mossa.
"In relazione al procedimento penale conseguente al crollo del ponte della darsena di Pagliari, si comunica che, a seguito di sollecitazioni delle parti e di altre emergenze occorse nella fase iniziale dello svolgimento della perizia tecnica con le forme dell’incidente probatorio dinanzi al gip, ha richiesto l’estensione dello stesso a tutti i soggetti che, fin dalla fase iniziale, si sono occupati della vicenda sotto qualsiasi aspetto che possa avere rilevanza penale. Le indagini concernono le fasi della ideazione, progettazione, esecuzione, collaudo, funzionamento e manutenzione della struttura. Si rammenta come il procedimento sia in fase di indagini preliminari e la partecipazione di tutti gli indagati allo svolgimento della perizia, che a norma di legge non può assumere il significato di presunzione di responsabilità per l’accaduto, risponde anche ad esigenze di garanzia nei loro confronti, consentendo loro di prendere parte fin dall’inizio all’accertamento dei fatti e di esercitare nella maniera più piena le facoltà difensive previste dalla legge". Prossima udienza il 6 maggio.